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era carca di biacca, le domandò con ammirazione che cosa quella fosse. Ella gli rispose che era ita il giorno innanzi a distender i panni di bucato su l’altana e che non so come era caduta dui scalini per disgrazia. – Ben ti sta, – disse il marito, – ma il male è poco, chè tu devevi fiaccarti il collo, bestia che tu sei! Pare che ti manchino le fantesche per far fare cotesti servigi? – Il dì seguente a buona ora andò messer Pancrati a trovar maestro Sisto e l’invitò seco a desinare e gli disse: – Padre, io son venuto sì perchè vegnate a farmi questo onore di venir a desinar meco, ed altresì per farvi partecipe de le mie tribulazioni. Io ho mia moglie che da qualche tempo in qua mi par spiritata ed impazzita. Egli è il vero che a la mia presenza ella non fa atto nessuno, ma come io non ci sono, ella spesso si mette a gridare ed imperversare che par che sia menata da cento mila diavoli, o veramente che entra da sè in còlera e dice villania a chiunque le sta dinanzi, con movimenti de la persona che proprio pare che ella voglia a chi ella parla cavar gli occhi. Perciò se vi dicesse nulla non vi sgomentate, ma pregate Dio per lei e per me che mi dia buona pazienza. – Il buon frate accettò l’invito d’andar a desinar con lui e seco si condolse degli accidenti che diceva avvenir a la moglie, e s’offerse in tutto quello che era buono per fargli alcun servigio. Aveva già ordinato messer Pancrati che si facesse ben da desinare. Ora venuto il tempo del mangiare, egli disse a la moglie come quella matina il predicatore di San Giugliano veniva a desinar con esso loro; che facesse che tutto fosse ad ordine. Si turbò forte madonna Cassandra e tutta piena d’un mal talento rispose: – Egli mancava ben che fare a voler menar questi fratacci brodaiuoli a mangiar il vostro, che mangiano come lupi. Io per me non ci vo’ esser a questo desinare. – Oh, – disse il marito, – tu sei strana e hai voglia di qualche cosa. Fa quanto io ti dico e vieni a desinar con noi, e non se ne parli più, e non mi star a brontolar in testa. – La donna che conosceva il marito esser talora fastidioso, non disse altro, ma attese a far preparar quanto era di bisogno. Venne il frate con un compagno, ed essendo ogni cosa in ordine, messer Pancrati fece chiamar la moglie, che venne come fa la biscia a l’incanto. Venuta che fu, disse messer Pancrati: – Padre, non vi meravigliate che mia moglie sia col viso sì pesto, che non credessi che io fossi tristo marito. Ella volle andar a stender i panni su l’altana come se non avesse donne a chi comandare, e cascando si fece male. – Si diede l’acqua a le mani, e