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come questi dì il nostro piacevole messer Giulio Oldoino, essendo in Milano madama di Mantova Isabella da Este, narrò. Ed avendo io essa novella scritta se non così puntualmente come l’Oldoino la disse a la presenza di detta madama, almeno al meglio che ho saputo, avendomela voi richiesta di vederla perchè alora eravate inferma, quella vi dono e sotto il nome vostro voglio che sia letta, la quale ciascuno maritato deverebbe leggere per imparar a castigar con tal modo le mogli con il qual castigò la sua il gentiluomo veneziano. Feliciti nostro signor Iddio tutti i vostri disii.


NOVELLA XXXV
Nuovo modo di castigar la moglie ritrovato da un gentiluomo veneziano.


Io non era già venuto, madama illustrissima, a farvi riverenza come ho fatto, perchè voi mi faceste salir in pergamo per novellare, come se io fossi bene un facondo e grazioso cicalatore. Nè so come voi già abbiate inteso che io sapessi l’istoria che m’avete chiesto che io dica, se non è stato questo mio compagno e padrone il signor Scipione Attellano a cui io questi dì la narrai, con promessa perciò che non la devesse dire; ma egli non s’è ricordato de la promessa. Dico adunque che, per quanto mi narrò non è molto Antonio Mezzabarba, dottore ed uomo di buone lettere, nel tempo de la quadragesima santa avvenne che ne la chiesa dì San Giugliano predicò maestro Sisto da Vinegia, uomo in sacra teologia e ne le divine scritture di profonda scienza, il quale ordinariamente abitava nel convento dei frati predicatori che si chiama San Giovanni e Paolo, e per l’ordinario predicava ogn’anno in una de le parrocchie di Vinegia, ora in questa ed ora in quella. Egli era molto appariscente, grande di persona e bello di viso e d’aspetto tutto ridente e giocondo e in modo gli era sì ben avvenuto de le sue prediche che generalmente per tutta Vinegia era chiamato il bel predicator de le donne. Predicando adunque egli a Vinegia in San Giugliano, predicava quella quadragesima stessa in San Salvadore, chiesa non troppo da San Giugliano distante, un altro assai famoso predicatore dei canonici regolari, a la cui predica andava madonna Cassandra, moglie di messer Pancrati Giustiniano, che era donna assai bella, grassetta e piacevole, ma di poca levatura. Era consueto maestro Sisto il giorno del sabbato predicar la sera suso il tardi, e sempre faceva una bellissima predica de le lodi de la madre d’ogni grazia, la