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vuol venire una gran pioggia, a mandar fuor un’aria fetida che la camera tutta d’intorno ammorbava, e dopo il romore venne il folgore de lo sterco, di modo che di sotto e di sopra il tutto era imbrattato de lo sterco e del vomito, di modo che ogni cosa fieramente putiva. Il povero Gandino e la balia che a torno le erano si trovarono da quella bruttura impastati sì forte che, a loro istessi dispiacendo per la puzza che a loro di lor veniva, furono astretti per buona pezza a sopportar quel fetore ed aitare a nettar Zanina che tutta putiva, e poi andare a cambiar panni. Tuttavia per quello stesso giorno ed anco il seguente rendevano odore d’altro che di zibetto e muscio. Avvenuto questo caso, ancora che i dolori cessassero, Zanina che più teme il morire che donna che mai conoscessi, si deliberò di volersi confessare, a ciò che a l’improviso dal partorire non si trovasse assalita. Come Gandino sentì che la moglie si voleva confessare, fece il più bel tratto che mai fosse sentito, e quando altra pazzia mai in vita sua fatta non avesse, che pur assai ne ha fatte, per questa che ora dir mi apparecchio si può senza altri testimonii solennemente canonizzare per il più eccellente pazzo che mai fosse. Egli primieramente determinò chiarirsi se sua moglie era di nessuno innamorata. Onde con questo farnetico in capo, trovata la moglie che nel letto era, serrò l’uscio de la camera e, non essendo persona dentro se non essi dui, accostatosi a lei le disse: – Moglie, io vo’ che tu mi dica il vero d’una cosa che ti domanderò. Ma guarda bene di non mi dir bugia. E a ciò che tu sia astretta a dir la verità ed io creder possa ciò che tu mi risponderai, io vo’ che tu giuri su queste sante ore de l’officio de la reina dei cieli di sinceramente dirmi il vero. Il giuramento sarà tale: che il diavolo ti possa portare in anima e in corpo se tu non dici il vero. Eccoti qui l’officiolo; giura su. – E che volete voi ch’io giuri? – disse ella. – Tu il saperai bene, – rispose Gandino. – Giura pure come ti ho detto. – Ella non sapendosi imaginar l’animo del marito, toccato l’officiolo con le mani, giurò de la forma che Gandino disse. Ora vedete, di grazia, che cervello era quello di questo povero geloso a fare simil domande a la moglie. – Io vo’ che tu mi giuri, – disse Gandino, – sotto il nodo del sacramento che fatto m’hai, se dopo che tu sei mia moglie, hai fatto a l’amore con nessuno ed amato altri più di me. – La donna a questo passo ridotta, animosamente il saltò oltra e disse di no con buonissimo viso. Ser capocchio, uscito fuor di sè del tutto per sì fatta risposta, credendo che la moglie mai non si saria spergiurata, gongolava e non capeva ne la pelle. E temendo che il troppo parlar col frate annoiasse la moglie così