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bene o male che si dicano. Come anco il padrone apre una lettera, egli così tosto non l’ha aperta che il bergamasco con l’occhio ingordo tutta non l’abbia trascorsa. Sovviemmi che quando questi miei signori Bentivogli signoreggiavano Bologna, che un bergamasco fece certo contratto col signor Giovanni Bentivoglio di condurre dal Bresciano nel Bolognese mercanzia di ferro e di rame, e perchè esso mercadante veniva spesso in cancelleria, il signor Giovanni mi comandò che io avvertissi che il bergamasco non mettesse le mani su le lettere. Il che io diligentemente feci, e più volte m’accorsi che egli voleva pur leggerne alcune; onde fui sforzato apertamente dirgli che non mettesse mano a lettera veruna. Che siano sospettosi ed ombrosi più che i cavalli castrati, a questo ve ne potete avedere che se veggiono dui o tre a stretto ragionamento insieme, subito il capriccio gli entra nel capo che di lor si parli. Nel principio che un bergamasco entra in una casa è tutto umano, affabile, riverente, desideroso di servire, mansueto ed umile. Ma come ha fermato il piede, non conosce nè benevogliente nè amico. Ora che vado io sì minutamente raccontando le condizioni bergamasche, se di quanto vi parlo vi posso con brevi parole dar il pegno in mano? Il più di voi che qui sète conosce lo stranio, volli dir strenuo, soldato Fracasso Dolce da Bergamo, Fracasso, vi dico, che per fuggire il disagio si ripara in casa del signor Gian Maria Fregoso e dei signori suoi figliuoli: specchiatevi in lui e vederete la vera idea di quanto v’ho detto. Egli a punto a punto rappresenta il tutto, come la mosca si mostra simile a la mosca. Ma se vantaggio v’è, credo io che sia in cotestui del quale intendo ragionarvi, perciò che egli di gran lunga avanza tutti gli altri come il più solenne che si trovi. Non dirò già che non ci siano alcuni bergamaschi costumati, discreti, modesti e gentili, portando ferma openione ch’io direi bugia. Ed io non vorrei che mi fosse mosso lite e mandato un cartello da combattere, essendo uomo di pace. Perciò vi dichiaro qui publicamente che io non parlo di tutti in generale chè sì sciocco non sono, ma intendo di molti di loro e massimamente dei nati e nodridi nel contado. Chè in Bergamo certamente ho io praticato molti gentiluomini ottimamente qualificati e molto vertuosi Ma dui o tre fiori non fanno primavera. Nè quanto io ora narrerò sarà per novellare; ma solo scuserà, ragionando, in questa amplissima e freschissima sala intertenerci fin che passi questo ardente caldo che la stagione ci apporta. Così vi darò un mescuglio di molte cose ridicole ma vere. Dico adunque