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di tal maniera che tutte arebbero sagramentato che tutto quel tempo Faustina era stata nel monastero. Ora ebbe modo Faustina di fare che quel servidore, che l’aveva avvisata come il marito voleva ammazzarla, levò fuor del necessario l’imagine che quivi invece di lei il marito aveva gettata. Con le monache poi sì fattamente si governò che elle tutte la tenevano per la più onesta donna che in tutta Roma fosse. Venne Marco Antonio a Roma con Cornelia, e subito andò a ritrovar la badessa, da la quale fu amorevolmente raccolto. E dopo l’accoglienze, la badessa così gli disse: – Tu dei sapere, Marco Antonio nipote mio carissimo, che se io quanto figliuolo non ti amassi, qui non t’averei fatto venire. E se più tosto avessi io inteso ove tu eri, non averei già tanto tardato. Figliuol mio, e’ si suol dire che le cose passate più tosto si ponno riprendere che emendare. Ciò che una volta è fatto, chi farà che fatto non sia? Tu sai che vita in Genova fatta hai, il che subito ch’io intesi, ho mandato per te. E quando ti deliberi vivere onoratamente, non ti mancherà il modo perciò che se bene gran parte del tuo hai venduto, tanto ancor ti è rimaso, che tu puoi viver da par tuo. Ma io vorrei esser certa che tu fossi disposto a viver come deveno far gli uomini da bene. Prima ti farei cavar di bando, e la moglie tua, mia nipote, ti restituirei. Ma dubito che tu al mal avvezzo, come la rana non saperai del fango uscire. Che dici? – Sentendo questo, Marco Antonio così le rispose: – Madre mia molto reverenda, io son certissimo che voi, la vostra mercè, sommamente mi amate, e già del vostro amore ne ho io avuta ottima caparra. Ma devete pur sapere che io da giovinil errore trasportato uccisi Faustina, e voi dite che mi farete riaver la mia moglie. Io non so come il fatto stia. – A questo soggiunse la badessa: – Io so bene che tu nol sai, ma Dio, più pietoso che noi non meritiamo, t’ha conservata Faustina mia nipote miracolosamente, e odi come. – Quivi la buona badessa narrò con le lagrime sugli occhi tutta la favola che Faustina a le monache narrata in capitolo aveva. Udendo questo, Marco Antonio, da interna vertù commosso e tutto intenerito, cominciò anco egli a lagrimare e a pena possendo le parole esprimere così rispose: – Madre mia onoratissima, quando io sia certo che Faustina viva e che ella per vostra intercessione il fallo contra lei commesso mi perdoni, io non saperei che più desiderare. – Alora la badessa mandò a chiamar suor Faustina, la quale venne con suoi veli in capo e con certe bende sotto la gola. Come ella fu dinanzi a la badessa, tenendo sempre gli occhi bassi, s’inginocchiò e disse: – Madre, che mi comandate voi? – Alora le disse la