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che Bernardino, lasciato Ferrante, un altro compagno condotto avesse, parendole che Ferrante non devesse aver le carni così morbide e così delicate mani come aveva colui che seco giaceva. Era messer Gregorio giovine molto delicato e bello di persona, se bene la sua bellezza era assai minore de la beltà del fratello. Dolente adunque oltra modo la donna, non sapeva ciò che si fare. Averebbe volentieri gridato, ma temeva svergognarsi con la vecchia. Pensando poi che forse colui che seco giaceva si credesse d’esser appo la Pasqua, alquanto alleggeriva l’acerba sua doglia, e così freddamente si lasciava godere, senza altro dire, a messer Gregorio, il quale avvedutosi che la donna de l’inganno s’accorgeva, tra sè ridendo attendeva a darsi piacere. La Pasqua, accortasi anco ella che colui che appresso aveva non era Ferrante, ma Bernardino, si teneva per disfatta e la più dolente femina che mai fosse, e maladiva quella strega de la Menica, perciò che se ella non fosse stata in camera ella averebbe dato a l’arme e gridato, a ciò che la madonna avesse potuto conoscere che ella di cotal inganno non ci aveva una colpa al mondo. Doleva a madonna Lucrezia grandemente a quel modo esser beffata, ma d’invidia e di gelosia ardendo, non poteva sofferire che la ribalda de la fante il suo caro Bernardino si godesse e tutta notte ne le braccia tenesse. E questo verme era quello che più d’ogn’altra cosa il core le rodeva. Ma lasciamo che queste donne se ne stiano un poco parte in pena e parte in gioia, perchè esser non può che negli abbracciamenti ed amorosi baci non sentissero alcun poco di piacere. Bernardino, non molto dopo i fratelli, uscì con Ferrante di casa e ne l’orto entrò, ove stette buona pezza scordatosi che la Pasqua detto gli avesse che per lui non poteva venire. Era già passato gran pezzo di notte e molte fiate Bernardino s’era adirato contra la Pasqua, ed il medesimo faceva Ferrante. Sovvenuto poi a Bernardino de le parole de la Pasqua, le disse a Ferrante, e deliberarono andar a vedere se la camera de le donne era aperta, e trovatola fermata pensarono che alcun accidente fosse sopravenuto. Onde tornarono indietro e passando per il giardino ebbero veduto i panni dei fratelli e la scala. Alora disse Bernardino: – Ecco leali femine, fidati di loro. Io amavo più costei che la vita mia, e per amor di quella mi sono astenuto a Vinegia e qui da mille trastulli amorosi che mi averei potuto prendere. Or sia con Dio. Non sarà per l’avvenire più femina che m’inganni, perchè di loro con il pegno in mano non mi fiderei mai più. – Se Bernardino si lamentava e diceva mal de le donne, io vi so dire che Ferrante non si teneva la