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struggendosi riposo alcuno non truovava, deliberò da se stessa aiutarsi. Aveva ella una sua fanticella molto esperta e audace ed assai appariscente. Di questa fatta deliberazione di fidarsi, presa la oportunità le disse: – Pasqua mia, – tale era il nome di quella, – avendoti sempre conosciuta leale e fedele, se tu credenza mi vuoi tenere, io farò di modo che di me ti contentarai. – Madonna, – le rispose la fante, – voi mi potete dir il tutto, chè sempre mi trovarete fidata e segretissima. – Or bene sta, – soggiunse la padrona. – Dimmi, non sai tu ov’è la casa dei Loschi, dinanzi la quale passiamo spesso quando andiamo al monastero de la mia parente? – Sì so, – disse la fante, – e che volete voi? – Io vo’, – le disse la donna, – che tu parli a quel giovinetto che sì spesso veggiamo in porta, di cui tante volte ti ho detto che non è più bel figliuolo di lui in Vicenza. Io sono sì ardentemente innamorata di lui, che se tu non m’aiti e non fai ch’io mi giaccia seco, io mi sento morire. Quando tu lo vedi in porta, fa di modo, se è possibile, che entrando in ragionamento con lui, egli alcuna cosa di me ti dica. E se vedi che non riesca, fagli intendere quanto io l’ami, e desideri che sia mio come io son sua. – La fante ben ammaestrata promise portar i pollastri diligentissimamente. Nè dando troppo indugio a la cosa, due e tre volte indi passando, salutò Bernardino con certa domestichezza affabile; ma il giovine timido e mal esperto in cose d’amore, le rendeva freddamente il saluto ed altro non le diceva. La fante, che deliberata era di servir la sua padrona, trovato un dì il giovine tutto solo in porta, lo salutò e gli disse: – Voi fate pur il grande, e non degnate punto chi più assai che la propria vita v’ama; egli non sta bene a stimar così poco chi vi vuol tutto il suo bene. – E chi è di cui io non tengo conto? – disse il giovine. La fante alora, entrata seco in ragionamento, si fece da capo e tutto l’amore de la sua madonna e il desiderio di quella affettuosamente gli fece manifesto, aggiungendogli mille caldissimi prieghi a fine che il giovine si disponesse ad amare chi tanto lui amava. Il giovine, che mai non era entrato in simil cimbello, udendo la fante si sentiva tutto il sangue commuoversi di vena in vena e tutto ad un tratto agghiacciarsi ed infiammarsi. Ma poi che ella ebbe dato fine al suo ragionare, egli le disse: – Ritorna a la tua madonna e raccomandami pur assai a lei, e sì le dirai che io son presto a far quanto ella vuole, pur che io sappia come, perchè non so nè quando nè dove le debbia parlare. – Non vi caglia di questo, – rispose la fante, – ch’io vi dirò l’ora ed il modo del ragionare e di trovarvi seco. Voi sapete che l’orto nostro confina in quella viottola che gli è di dietro,