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eglino che fosse. E per venire a la conchiusione dico così, che mai sì garzona non fui, che io non sentissi dire a la buona memoria di madonna mia madre, che molto spesso le mie sorelle e madonna Luzia con noi (che nosco fu nodrita) ammaestrava di varie cose, che tutto l’onore che possa far la moglie al marito consiste in questo, che la femina viva onestissimamente, imperò che senza la pudicizia non deverebbe la donna rimanere in vita, e tanto più quanto che, come si sa che la moglie d’un gentiluomo o d’altri faccia del corpo suo copia ad altrui, ella diventa femina del volgo e vien mostrata per tutto a dito, ed il marito anco viene biasimato e schernito da tutti, parendo che questa sia la maggior ingiuria e scorno che da la moglie riceva l’uomo, e il più vergognoso vituperio che a le case si faccia. Il che conoscendo noi, e non volendo che gli stracurati e sfrenati appetiti dei nostri mariti quelli recassero a disonesto fine, con fedele e lodevol inganno facemmo quella provigione che a noi parve il minor male. So che non accade che qui si racconti la nemicizia che da molti anni in qua tra i padri dei nostri mariti e tra loro poi malamente è stata, perciò che a tutta la città nostra è notissima. Onde noi sin da la culla insieme nodrite, poi che ci avvedemmo de la nemicizia dei mariti, facemmo di necessità vertù, eleggendo più tosto mancar de la nostra soavissima conversazione, che dar lor materia di gridar per casa. Ma la vicinanza de le stanze ne mostrò quello che la nemica de la natura nemicizia ne celava e vietava. Il perchè assai sovente quando eglino fuor di casa si ritrovavano, noi negli orticelli nostri, che da una semplicissima siepe di cannuccie marine sono separati, a ragionamento ci riducevamo insieme. E discretamente usando cotale commodità, essendoci avviste che voi, mariti nostri, eravate l’uno de la moglie de l’altro innamorati, o forse fingevate d’essere, communicammo tra noi questi vostri amori, e leggemmo sempre insieme le lettere amorose che voi ci mandavate. Ed altro scorno non ci parve di farvi di questa dislealtà che a noi vostre moglieri usavate, ancor che bene stato vi fosse, perchè l’avervi avvisati era contrario al desiderio nostro, che altro non cercavamo se non che voi diventassi amici. Onde, se stato detto nulla vi fosse di questi innamoramenti, era accrescer maggior nemicizia tra voi e porvi l’arme in mano. Consegliateci adunque da noi istesse e concordevolmente in un voler accordate, poi che giudicammo che gli avvisi nostri ne verrebbero fatti senza danno o vergogna di nessuna de le