Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
lor vesti in spalla, per la via de l’orto, senza esser vedute a le case loro si condussero, e tremanti aspettavano a che fine la cosa devesse riuscire. Girolamo ed Anselmo, non sapendo che romor quello si fosse, mentre così al buio s’affrettavano di vestirsi, furono dagli sbirri dei signori di notte a salvamano presi, di modo che Girolamo in camera d’Anselmo ed Anselmo in quella di Girolamo restarono in mano de la giustizia. Di questa cosa il capitano e i zaffi non poco si meravigliarono, sapendo tutti la nemicizia che tra loro regnava. Ma essendosi accesi molti torchi, e i dui gentiluomini tratti fuor di casa, fu di loro la meraviglia molto maggiore, quando l’uno in casa de l’altro quasi ignudi esser stati fatti prigioni si conobbero. Ed oltra la meraviglia, tanto di sdegno vi s’accrebbe, quanto ciascuno tacitamente imaginar e creder si puote. Ma oltra ogni credenza, contro le innocentissime mogli di fellon animo si ritrovavano, e l’un l’altro si guardavano in cagnesco. Menati adunque via, prima diedero del capo ne la prigione, che eglino de la loro prigionia la cagion sapessero già mai. Poi intendendo che per micidiali di Aloise Foscari e come ladri l’un de l’altro erano incarcerati, quantunque nè micidiali nè ladroni fossero, ebbero nondimeno passione grandissima, conoscendo che tutta Vinegia saperebbe che eglino, la cui capitale inimicizia era assai palese, di quello erano divenuti compagni che compagnia a modo veruno non deverebbe avere. E ben che di parlar insieme non sostenessero, come quelli che mortalmente s’odiavano, nondimeno alora in un medesimo pensiero avevano tutti dui la mente fitta. A la fine pieni d’amarissimo sdegno contra le mogli, essendo il luogo buio, ove non poteva luce del sole entrare, che gran parte de la vergogna toglieva loro, vennero non so come a ragionamento insieme, e datasi con orrendi sagramenti la fede di manifestarsi il vero, come fossero stati l’uno in camera de l’altro presi, ciascuno liberamente disse la via che tenuta aveva in divenire de la moglie del compagno possessore; e circa a questo minutamente il tutto si manifestarono. Tenendo adunque le donne loro per due de le più disoneste putte che in Vinegia fossero, in dispregio di quelle dimenticata la vecchia e fiera nemicizia, si rapacificarono insieme e divennero amici, e parendo loro di non dever mai più poter sofferire la vista degli uomini ed andare a scoperta fronte per Vinegia, si ritrovavano tanto e tanto di mala voglia, che la morte sarebbe lor più de la vita stata cara assai. E insomma non avendo argomento alcuno che ai dispiaceri loro desse sostenimento o conforto, nè sovra ciò sapendo pigliar compenso alcuno, caduti in