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Pensi ciascuno di voi ciò che egli, se da dovero innamorato fosse, in simil caso farebbe. Avendo la Pia gustato quanto saporiti fossero gli abbracciamenti del suo caro amante e quanto insipidi e rari erano quelli del marito, sì fieramente di nuovo ardore s’accese, che le pareva quasi impossibile poter vivere senza aver di continuo appresso il suo amato Ghisi. Medesimamente il giovine l’aveva trovata tanto benigna e gentile ed amorevole, che gli pareva d’esser in paradiso. Ella, dopo che alquanto stette a trastullarsi con l’amante uscì del camerino ed aperse la camera, e stata un poco con le sue donne, sapendo il marito non dever esser a casa fin a sera, ritornò dentro il camerino mostrando aver faccende da fare. Quivi adunque lietamente dimorando insieme e divisando tra loro del modo che si potessero trovar de l’altre volte in simil piacere, a ciò che secondo che questa era stata la prima non fosse l’ultima, molte altre cose dissero tra loro e divisarono, e non gli parendo di trovar nessun buon mezzo che piacesse loro, disse il Ghisi: – Unica signora mia e vita de la mia vita, quando vi paresse di creder al mio conseglio e che lo stimiate buono, penso che saria cosa facile che de l’altre volte ci trovassimo a goder insieme. E per questo io sarei d’openione, vita mia cara, che voi vedessi d’eleggervi una de le vostre damigelle de la qual possiate fidarvi, e a lei apriste il petto vostro, a ciò che col mezzo suo io possa talora travestito venir in casa con quel modo che noi trovaremo esser il meglio. – La Pia, a cui non pareva aver donna in casa che fosse a questo proposito, mal volentieri pigliava questo partito. Nondimeno tanto era l’amore che ella al suo amante portava, che ancora che ci avesse veduto la manifesta morte era astretta di compiacergli; pensando poi che si potrebbe pur alcuna volta con lui ritrovarsi ed aver di quei buon dì che cominciato aveva a gustare, e forse ancor qualche buona notte, rispose a l’amante che metteria ben mente qual devesse per segretaria di questi amori prendere. In questi parlamenti mescolavano più volte soavissimi basci e pigliavano anco quelli amorosi diletti che tanto dagli amanti si ricercano. Così passarono quella giornata con estrema contentezza. Su la sera poi la Pia aperse l’uscio del camerino che rispondeva su la scala, e, non v’essendo a quell’ora persona, fece uscir l’amante, il quale nel suo abito da facchino col sacco in spalla e la sua fune a cintola, scese le scale ed anco che di sotto fosse da qualcuno di casa veduto, senza che alcuno il conoscesse, via se n’andò. Restò la donna mal contenta del partir de l’amante, ma tanto ben sodisfatta di lui, che le pareva