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una cosa e chi ne diceva un’altra. A la fine l’eccellente dottore messer Francesco Midolla, senatore del parlamento di Milano e vostro cognato, uomo di singolar dottrina e di molta esperienza, disse: – Signori miei, se m’ascoltate io vi dirà quanto prudentemente un senatore di Parigi in simil caso si diportasse; – e quivi narrò un memorabil caso, il quale da me ridotto al numero de le mie novelle vi dono. State sano.
Non è molto, signori miei, che essendo io in Parigi, vi fu un consigliero o senatore del parlamento, che è il primo di molti che sono in Francia, il quale, essendo già in età, aveva per moglie una bella giovane, francese anch’ella, la quale egli sommamente amava. Ella che era fresca e di pel rosso, e che vedeva il marito debole e senza possa di poter spesso inacquar il suo giardino, e che quasi ogni mattina si levava innanzi dì, in quell’ora che ella averebbe voluto giocare a le braccia e cacciar il diavolo ne l’inferno, si trovava troppo di mala voglia veggendosi perder senza piacere la sua giovanezza. Onde volendo proveder a’ casi suoi con quel meglior modo e più secretezza che fosse possibile, pensò che di leggero averebbe la comodità, pur che ritrovasse persona che le aggradisse; perciò che andando a buon’ora monsignor suo marito in parlamento e tardi a casa ritornando, averebbe in quel tempo agio di sodisfare ai suoi bisogni. Fatta questa considerazione tra sè, si mise a star su la porta ed a la finestra per veder chi andava per la contrada e per far scielta d’uno che più le fosse paruto a suo proposito. E tutto il dì veggendone passar molti e quasi nessuno al suo appetito sodisfacendo, avvenne che un dì le passò dinanzi uno d’età di ventisei in venti otto anni, il quale facendole riverenza cortesemente con la berretta e andando di lungo per i fatti suoi, molto ne la prima apparenza le piacque. Era colui lombardo, al quale occorreva quattro o sei volte il dì, e più e meno secondo le faccende che aveva per le mani, far quella strada. Il che da la donna avvertito, e tre e quattro giorni osservato il passar di quello, e più ogni volta piacendole, cominciò, quando passar il vedeva, a fargli buon viso e mostrar d’aver sommamente caro l’onore ch’egli le faceva. Di che accortosi il giovine che avveduto era, pensò che