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bramar ogni cosa che buona ci paia, e per il contrario di schifar ciò che giudichiamo esserci nocivo, il che è che, secondo i peripatetici, l’appetito concupiscibile ha anco a noi fatto cortese dono d’un appetito, col quale ci sforziamo di far contesa a chi vietar ci volesse il conseguimento del bene, o vero impedirci che schermo non facessimo al male, che appetito irascibile vien detto. Devete poi sapere che gli affetti che in questi appetiti sono, ancor che siano atti a sottoporsi a la ragione, nondimeno, quanto in loro è, contrastano volentieri con quella e come nemici se le oppongono tuttavia. Il che chiaro si comprende in quelli i quali, ancor che la ragione mostri loro il bene, nondimeno invitati da l’appetito lasciano il bene e s’appigliano al male, massimamente ne le cose de l’amore, ove l’uomo, sprezzata la ragione, vive da bestia ed opera senza ragione, perchè cacciato da l’appetito sensitivo non regolato da la ragione passa da la vera specie de l’amore a l’amor ferino e bestiale, come non è molto che il nostro piacevole e dotto messer Francesco Appiano, medico e filosofo dottissimo, ci mostrò quando a la presenza d’una bellissima compagnia narrò il modo che tenne Maometto figliuolo d’Amorato imperador de’ turchi in un suo amore, che più tosto furore si può chiamare. Il che avendo io scritto, al nome vostro dedico e consacro. In questa novella vederete quanto s’ingannino coloro che ogni lor disordinato appetito chiamano amore. State sano.


NOVELLA X
Maometto imperador de’ turchi crudelmente ammazza una sua donna.


Volete voi veder, signore mie, che molti dicono che amano e non sanno ciò che si dicano, perciò che quello che da loro è chiamato amore non è amore, ma un disordinato appetito, una sfrenata voglia, un furore ed una bestialità? Statemi ad ascoltare e giudicate se io vi dico il vero o no, chè altri giudici non vo’ io per ora, donne mie care, che voi. Maometto, figliuolo d’Amorato Ottomanno re de’ turchi, fu quello che, con vituperio grandissimo e infamia eterna di tutti i prencipi cristiani che in quella età erano, debellò Constantinopoli negli anni de la nostra salute MCCCCLIII, ed occupò l’imperio greco, essendo MCXCI anno che Costantino figliuolo d’Elena cominciò a metter l’imperio a Constantinopoli avendolo tolto da Roma. Ed in questo si può avvertire che secondo che l’imperio greco cominciò in Costantino figliuolo d’