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gli amorosi abbracciamenti che i novelli amanti si fecero, e quali i diletti e i piaceri che, entrati nel letto, si presero godendosi amorosamente insieme, sarebbe troppo lunga istoria a raccontare. Tanto è che Caterina il dì seguente giurò a la commare che assai più di piacer aveva avuto quella notte, ch’ella non aveva avuto in tutto il tempo ch’ella era stata col marito. Ora, prima che il giorno albeggiasse, Lattanzio contentissimo e stracco si partì, dati sul partir più di mille basci a la sua innamorata. Come egli fu per uscir fuor de la porta, diede diece ducati d’oro a la buona vecchia essortandola a servir fedelmente la sua padrona, e che mai egli a lei non mancarebbe. La vecchia, che tanti mai non ne aveva tenuti in suo potere, lo ringraziò molto e si riputò ottimamente sodisfatta. Lattanzio, tornato a casa, si mise a dormire, avendo tutta la notte cavalcato. Ora la bisogna andò di sì fatto modo, che per tutto un anno Lattanzio si trovò pur assai volte a giacersi con la sua donna e si davano tutti dui il meglior tempo del mondo. Fra questo mezzo la commare ebbe molti ducati da Lattanzio il quale le promise che, come il suo picciolo figliuolo fosse grandicello, lo piglierebbe per paggio. Godendosi adunque insieme questi dui amanti e, come ho detto, avendo durato circa un anno, di modo che, avendo avuto principio il lor godimento di carnevale, è durato fin a l’altro carnevale, il marito di Caterina, non saperei dire per qual cagione, entrò in questo pensiero, che così di rado giaccendosi egli con la moglie, ella non avesse qualcuno che invece di lui, quando non c’era, coltivasse il giardino de la moglie e lo inaffiasse più che egli non averia voluto. Onde, entrato in gelosia, nè sapendo di che, cominciò a star più a casa che non era consueto, massimamente la notte; il che agli amanti non piaceva molto. Ora, venuta la quadragesima, deliberò il marito, se possibile era, udir la confessione de la moglie. Ed entrato in questo umore andò a santo Angelo a trovar il frate, al quale sapeva che Caterina era usa di confessarsi, e seco cominciò di varie cose a ragionare e farsegli assai domestico, e tanto continuò questa sua pratica, che avendo il frate venduto il pesce, si lasciò da le favole di costui in tal maniera pigliare ed abbagliare, che gli promise tenerlo appresso di sè dentro il luogo ove soleva confessare alora che egli udirebbe la confessione de la sua moglie. Ordinato questo, e dato il geloso molti danari al frate, che ne la cappa gli prese per non toccargli con mano, attendeva il giorno che la moglie andasse a confessarsi. La donna era consueta mandar sempre un giorno avanti ad avvisar il suo padre spirituale. Il che dal geloso