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per servidore e volesse di lui aver pietà. La donna gli rispose molto saggiamente con dirgli che aveva caro d’esser da lui amata, come da quel gentiluomo che le pareva conoscere discreto, costumato e gentile, e che da lei non vorrebbe se non la salvezza de l’onor suo. E con questi e simili ragionamenti finito il ballo si misero a sedere l’uno a canto a l’altra, tuttavia ragionando d’amore. Ma per tanto quanto durò la festa, che fu fin passata mezza notte, sempre Lattanzio attese a ragionar dei casi suoi, riportandone di continuo le medesime risposte, tutte fondate in questo, che volesse aver risguardo a l’amore che ella era obligata a portar al suo marito, e a l’onor de l’uno e de l’altra, che a lei deveva esser più caro che la vita, e che da fratello, conoscendolo così gentile e galante, l’amava. Lattanzio, che vide la donna non s’esser mostrata ritrosa a parlar d’amore, e che seco già aveva preso molta domestichezza, si contentò per la prima volta di questo, e quella di brigata di molti altri uomini e donne fin a la casa accompagnò. Ed essendo in effetto veramente di lei innamorato, imparata la casa, attese a conoscere ove ella andava a messa, e trovò che quasi per l’ordinario andava a messa in san Francesco. Il perchè egli cominciò assai a frequentar quella chiesa, e in compagnia di gentiluomini che quivi solevano praticare intertenersi, vagheggiando la sua Caterina, la quale gli faceva buon viso e mostrava di vederlo molto volentieri. Era venuto il tempo licenzioso del carnevale, nel quale un dì essendo Lattanzio mascherato, suso un bravissimo giannetto passò dinanzi a la casa de la donna, la quale alora era in porta, e quivi fermatosi e fattole segno chi fosse, si mise a ragionar con lei, e vi stette buona pezza sempre del suo amor ragionando. Ella se gli mostrò più del solito graziosa, e motteggiò e scherzò con lui assai domesticamente, avendo di già mezzo tra sè deliberato di prendersi Lattanzio per amante, ma voleva prima praticarlo e conoscer, se poteva, di che natura e costumi egli era. Lattanzio, parendogli aver trovata la donna molto domestica e piacevole, dopo averla infinitamente supplicata che di lui avesse pietà e gli comandasse, chè lo trovarebbe prontissimo ad ogni suo servigio, se le raccomandò umilmente e si partì. La donna, come egli si fu partito, se n’andò in camera, e pensando a l’amore di messer Lattanzio e a le affettuose preghiere che egli fatte le aveva, cominciò alquanto più del solito de l’amor di lui ad infiammarsi. Era il marito de la donna molto fastidioso in casa, e quantunque lasciasse che ella andasse ove si volesse e che pomposamente vestisse, nondimeno spesso le diceva villania. Oltr’