vieta rea ventura». Ed oltra ogni cosa, io so che al conte faremo
piacer grandissimo quando intenderá che, mentre egli sia lontano, noi siamo stati solleciti e diligenti guardatori de le cose
sue. Ma perché voi séte pur vecchio e l’andar a torno la notte
non è troppo sano, io mi credo che sará ben fatto che voi diciate una parola a messer Antonio da Casalmaggiore, che in
questi pochi di prenda questa fatica per voi di visitar le guardie,
lo porto ferma openione che egli lo fará volentieri per amor
vostro. — II castellano, che giá era stato dal conte instrutto,
molto bene s’avvide a che fine la contessa queste cose diceva,
e le rispose: — Signora, io farò tanto, in questa e in ogn’altra
cosa, quanto sará vostro piacere di comandarmi. Ma egli sará
ben fatto che voi gliene diciate una parola. E basterá che attenda di sopra e lasci a me la cura del ponte. — Come la
donna l’aveva divisato, cosí si fece; di che l’amante si tenne
molto contento. Ora come fu la notte, parve un’ora mille anni
a la donna d’aver seco l’arciero, per vedere chi saperia meglio
tirare. Il conte cavalcò di tal maniera che, quando tempo gli
parve, fece rivoltare le briglie senza aprir a nessuno la sua intenzione. Come fu giunto a la ròcca, andò chetamente a dismontar
al palazzo che di fuori aveva, e comandò che nessuno quindi
si partisse per quanto avevano cara la grazia sua. Dopoi,
chiamati tre dei suoi piú fidati, con quelli, essendo tutti quattro
di corazzine, celate e spade armati, se ne venne verso la porta
de la ròcca e diede il segno che al castellano ordinato aveva.
Era buona pezza che il castellano aveva veduto entrar l’arciero
ne la camera de la signora contessa, e s’era ridutto di sotto, aspettando il suo signore; onde, sentito il segno, senza far strepito
alcuno calò la ponticella de la pianchetta e introdusse il conte
con i tre compagni. Il conte alora a quei tre, con meraviglia
grande di loro, aperse l’animo suo e di lungo se n’andò a la
camera, la quale, con la chiave che aveva aperse, e trovò il
suo arciero che tirava al segno senza veder lume. Aveva il
castellano recato seco del lume; il perché l’arciero subito, cosí
ignudo come era, fu preso e legato. La donna medesimamente,
piú morta che viva, fu fatta levare; a la quale il conte altro