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NOVELLA I (II)
Teneva lo scettro del reame de la Francia Lodovico, re di questo nome ottavo, che fu padre di Lodovico nono, il quale, per la santitá de la vita essendo in Africa a la ossidione di Tunesi per esaltazione de la fede e religione cristiana, rese l’anima al suo Creatore e fu poi per santo da la Chiesa canonizzato. Al tempo adunque di Lodovico ottavo si trovò uno di tanta audacia e temeritá che, governando Gioanna quelli paesi di Fiandra e Annonia che erano stati di suo padre — che oltra quelli, fu anco imperadore di Constantinopoli — ebbe ardire di presentarsi in Annonia, terreno nativo di Baldoino, e affermare sé essere il vero Baldoino, che di molti anni avanti in Oriente era giá morto. Eragli altre volte stato persuaso che egli grandemente a Baldoino era simile. E ancora che persona non ci fosse tra tutti gli annòni che lo conoscesse, nondimeno appo quei popoli, cui il governo di madama Gioanna non piaceva, ritrovò alcuni che per lo vero Baldoino il raccolsero, e lo seguivano come loro vero nativo e proprio signore. Veggendosi questo falso Baldoino essere agli annòni accetto e il simile sperando li devesse avenire in Fiandra, da alcuni accompagnato vi intrò, monstrando ne le azioni sue una gran gravitá e parlando con tanta maiestá quanta a uno imperadore di Constantinopoli pareva che si convenisse. Come la contessa Gioanna intese questo, non volendo che egli piú innanzi passasse, per non mettere mutinazione ne la provincia, mandò ad incontrarlo a le confini il presidente del suo segreto consiglio con alcuni consiglieri seco. Esso presidente, come fu arrivato ove il falso Baldoino era, a questo modo cominciò a interrogarlo a la presenza di quanti ci erano. Disse adunque: — Se tu sei il vero imperadore di Constantinopoli e padre di madama Gioanna,