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5« PARTE TERZA debito, ed a l’incontro al credito suo ho posto i dieci ducati avuti da lui in prestito, — ché queste scritture portava seco in petto il giovine. Il povero vecchio nulla seppe negare, e stava mutolo né sapeva che dire. Ad instanzia poi del giovine fu il vecchio imprigionato, non avendo chi li facesse securtà. Protestò poi Gian Battista dei danni ed interessi e de l'onore, per esser accusato fuggitivo. Ed in somma la cosa andò di modo che il misero vecchio fatto fu prigionero e fu astretto, se volle uscire, a pagar tutto il debito con danni ed interessi, e publicamente disdirsi d’aver appellato il giovine « fuggitivo », di maniera che l’inganno tornò sovra l’ingannatore. E cosi si vide verificato il proverbio che dice: « Chi ha a far con tòsco, non vuol esser losco ».