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PARTE TERZA
di sua moglie son governate e com’egli da’ suoi soggetti è trat
tato, faccia pigliar Marco sonatore e Margarita cameriera de la
reina. Da questi dui egli intenderà molto più di quello eh’io gli
saperei dire, perché eglino sanno più di me. — Avuta qui
sta risposta, il re fece a sé chiamar il Cremonello, suo conte
stabile e che dopo la roina del Cardinal Eboracense aveva in
mano tutto il governo de l’isola, e a quello impose quanto vo
leva che egli con maestro Antonio Bruno facesse. Era del mes
d’aprile quando il re fu fatto consapevole di questa cosa; il
perché ordinò di far il giorno de le calende del maggio un-
bellissima giostra, ne la quale egli intendeva giostrare, e nom
i compagni che voleva che seco giostrassero, che furono il fra
tello de la reina, il signor Uestone, il signor Briotone, il sign'
Nioris ed alcuni altri cavalieri, i quali tutti d’arme e di cavai
fecero un bellissimo apparecchio per comparir il di de la gios‘~
attillati, galanti e prodi cavalieri. A l’ultimo poi de l’aprile, es¬
sendo il contestabile in castello, chiamò a sé Marco e lo ri¬
chiese se voleva andar seco quel di ad un suo luogo, che era
fuor di Londra due picciole miglia. Marco gli promise d’andarvi
— Va’ dunque — disse il contestabile — e reca teco qualcun
dei tuoi stromenti, e ci daremo il meglior tempo del mond
oggi e questa sera, e dimane verremo a buon’ora dentro.
Andò Marco e fece quanto il contestabile aveva detto, e cosi
di brigata, essendovi anco maestro Antonio Bruno, andarono
non con molta gente, al detto luogo, ove stettero in piacere e
cenarono allegramente e dopo cena in feste si trastullarono
Volle il contestabile che il Bruno ed anco Marco dormisse-
ne la sua camera, ove, essendo già tutti corcati, secondo l’or
dine del contestabile, entrarono dui dei fidati suoi, i quali pre¬
sero Marco e stretto lo legarono che non si poteva scuotere
e in potere del contestabile e del Bruno lo lasciarono e si par¬
tirono. Alora gli disse il contestabile: — Marco, il re vuol
da te sapere le pratiche de la reina, che sa che tu sai. Egli è
molto meglio che tu manifesti il tutto e non ti lasci straziai
che voler fare l’ostinato. Ad ogni modo altri che tu lo sa e
di già ne ha avvisato il re. — Il povero Marco, timido come