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314 PARTE QUARTA trovandosi cosi mal acconcio e liggierodi panni, si trovava molto di mala voglia. Ed essendo lo inverno e sentendo che il freddo il tormentava, si deliberò tornare a casa il padre a Borgo in Brescia, lontano da Lione cerca otto leghe; e cosi vi andò, e innanzi al padre tutto vergognoso e lagrimando si presentò. Era il padre di Claudio in Borgo in Brescia notaio e uomo di buona fama, de li beni de la fortuna per pari suo assai agiato. Come egli vide il figliuolo presentarsi cosi male in arnese in quella fredda stagione, dubitò forte che Claudio avesse fatto in casa del suo maestro alcuno misfatto, per lo quale egli vituperosamente l'avesse cacciato fora di casa. Onde, chiamati alcuni suoi parenti e riduttisi in una camera, cominciò severamente e con rigido viso, a la presenza di quelli suoi parenti, esaminare il figliuolo e astringerlo con minacce a palesarli la cagione perché fosse di quello modo stato cacciato via dal suo maestro. Claudio, che dubitava, non dicendo la verità, di essere aspramente battuto, narrò tutta l’istoria precisamente di quanto gli era occorso; il che fece ridere e insiememente meravigliare tutti quelli parenti suoi. Ma il padre suo, non dando intieramente credenza a le vere parole del figliuolo, dopo aver con li parenti suoi lungamente sovra il caso assai cose dette, si deliberò condurre il figliuolo a Lione e confrontarlo con il maestro. Fatta questa conchiusione, fece vestire Claudio, e con quello si inviò verso Lione, tuttavia esaminandolo; il quale sempre li rispondeva di uno tenore, non sapendo altro che dire se non come il fatto era in effetto stato. Giunti che furono a Lione, il notaio, insieme con Claudio suo figliuolo, andò a trovar il mercante a la bottega, e colà trovatolo, li disse che voleva parlar seco. E cosi di brigata andarono ne la chiesa quivi vicina, che di Santo Eligieri si appélla, chiesa in Lione molto onorevole e frequentata. Quivi arrivati, disse il notaio: — Sire, io desidero sapere da te la cagione perché hai cosi vituperosamente cacciato via e tanto sconciamente battuto mio figliuolo che qui vedi; perciò che se egli averà commesso cosa che degna sia di ga- stigo, io lo punirò acerbissimamente. — Il buono mercante, tutto per vergogna in viso arrossito, non sapeva altro che dire se