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294 PARTE QUARTA lucchese e anco da altri, stette molti di sospesa tra due di fargliene motto. A la fine ella si deliberò parlare col Deodati e seco consigliarsi, e pregarlo caramente che in questo le dicesse il parer suo e ciò che egli, trovandosi a tale terniine, ne farebbe. Onde uno di con molte parole, in segreto seco ragionando, gl¡ aperse l’animo suo; a la quale Geronimo in questa guisa rispose: — Signora mia, perché voi la vostra mercé ricercate in questo vostro urgentissimo caso il parere mio, a me parrebbe commettere uno grandissimo errore se io liberamente, essendovi quello leale e fedelissimo servitore che vi sono stato e sono, non vi dicesse quanto a me sinceramente ne pare che ricerchi l’utile vostro, e quanto io, se mio interesse fosse, ne farei. Voi mi affermate che molti de la nazione mia e altri ancora vi hanno avertita che voi debbiate assicurarvi de li danari vostri che al Turchi commessi avete. Io sono certamente de lo ¡stesso parere, e quanto più tosto, tanto meglio. Onde una de le due cose vi consiglio che debbiate fare, cioè che vi facciate dare essi danari, o vero che li Gigli, mercatanti reali e da bene, tutta la somma di essi, col guadagno seguitone questi anni, riconoscano da voi. — Piacque sommamente il savio consiglio a la signora Vervè e si deliberò metterlo in esecuzione. Onde, presa la opportunità, scoperse a Simone il desiderio suo, dicendoli che a questo era stata consigliata da molti, e massimamente da’ lucchesi. E per quanto affermano alcuni, ella nominò il |~ Deodati. Errore invero grandissimo è nessuna cosa, che essere debbia segreta, dirla a donne, perché in effetto il più di loro male sanno tacere, ove elle veggiano nulla di profitto. Onde Catone Censorino soleva dire di nessuna cosa aversi più da dolere che se cosa alcuna, che devesse essere tenuta segreta, I l’aveva a una donna detta. Si sa che ordinariamente quasi tutte le donne sono ambiziose e si persuadeno tutte di saper vie più di ciò che sanno, e tutte bramano essere credute che siano di grandissimo governo; e spesse volte alcune di loro si lasciano uscire di bocca che, se avessero la bacchetta in mano, che saperiano assai meglio reggere uno stato che gli uomini. E io voglio credere che tale volta dicano il vero, a la barba