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PARTE QUARTA smenticatosi il marito la borsa sotto il capezzale del letto, ed essendo ito a la stampa ove erano gli altri compagni, volendo dar ordine di fare una grossa e grassa collazione insieme, accortosi il buono uomo che non aveva seco la borsa, disse a li compagni: — Oimè, io mi ho scordata la borsa in casa, onde egli mi convien gire per essa, e subito sarò di ritorno. — Ritornò adunque, e arrivato in casa, andò di lungo a la camera e, trovatala chiusa perché lo scolare fermata l’aveva, cominciò picchiare a l’uscio. La donna, che in braccio avea il suo amante e stretto teneva, disse, mostrando essere mezza sonnacchiosa: — Chi è là? olà! — 11 marito rispose: — Apri, apri, ché io sono tuo marito. — La donna allora disse pian piano a lo scolare: — Oimè, vita mia, come faremo noi, che mio marito vuole intrare? — Non era luoco in camera ove lo scolare nascondere si potesse. E tardando ella ad aprire l’uscio, il marito tuttavia gridava che ella aprisse. Ella teneva pur detto che egli aveva la chiave e che poteva da stesso aprire; e ben che dicesse cosi, sapeva perciò ella come la chiave era in camera. — Io non ho la chiave —rispose il marito, e disse: — Apri tu, se vuoi, e non mi far più tardare. — Lo scolare, da subito consiglio aiutato, disse a la donna: —Anima mia, mettimi dentro la arca che è qui dirimpetto. — E cosi dentro con li suoi panni vi intrò, e vi si distese, acconciando il coperchio acciò potesse respirare. Teneva pur replicato il marito che ella aprisse, ed ella diceva : — Aspettate uno poco che io prenda una camiscia di bucato, — e presa una camiscia di bucato, senza altrimenti vestirsela, con una mano se la pose dinanzi a la fontana di Merlino, e poi aperse l’uscio. Era già levato il sole e per le ve- triate de la finestra allumava tutta la camera. Il perché il buon marito, che vedeva la sua moglie nuda, che era come una nieve bianca e le carni aveva morbidissime e di nativo ostro maestrevolmente colorite, si senti movere la conscienza, e cominciò baciare la moglie e abbracciare per cacciar il diavolo in inferno, che si era fieramente destato. Ma la donna, che era stata assai bene pasciuta dal suo amante, da sé con le mani lo re- spigneva, dicendogli: — Oh bella cosa, che oggi, che è la vostra