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248 PARTE QUARTA La suocera allora con voce orgogliosa: — Ove è — disse, — mala femina, l’uomo che poco fa è qui dentro intrato? — Rispose la giovane che non lo sapeva. Ma la scaltrita vecchia, noi reggendo, per la camera andò e dietro le cortine appiattato il vide. Usci fore l’innamorato giovane, e non essendo ardito il fratello del marito, e meno la madre, di sgridarlo, essa madre solamente li disse che tanto oltraggio non meritava l’amicizia che mostrava a suo figliuolo, quanto egli ne la moglie di quello li faceva, e che questi non erano scherzi da fare a uno amico. Il giovane, nulla stimando ciò che la vecchia li diceva, faceva vista di non intendere nulla; e cosi se ne usci fora di casa, come se il fatto non li fosse toccato. Quando poi il marito da la caccia ritornò, a pena era dismontato da cavallo che la madre e il fratello li furono, a la presenzia de la moglie, attorno, e li narrarono ciò che era seguito. Ma la moglie, punto non ¡sbigottita, audacemente negava il tutto, e con le mani su li fianchi, con buon viso li diceva che queste tali imputazioni le mettevano addosso perché le volevano male. Il marito, che fore di misura amava la moglie e del suo amico non poteva credere male, commandò a sua madre e a suo fratello che più di quella materia non li facessero motto, dicendo che voleva che il suo amico potesse di giorno e di notte venire in casa e starsi in camera sua con la moglie, perché bene li conosceva e sapeva che di loro poteva liberamente fidarsene. Avendo poi preso alcune lepri, due ne mandò a l’amico suo già detto a donare. Il mattino seguente, essendo insieme con il suo detto galante compagno, li disse quanto gli era stato detto, ma che certamente a loro niente credeva. Al che egli rispose che molto senza fine di core lo ringraziava, e che di lui si poteva fidare come di fratello suo proprio; ma poi che sua madre e il fratello aveano contra di lui a torto si mala openione di lui, che egli più per lo avenire non prat- ticheria in casa. Allora ser non so che mi dire entrò in còlerà, e che voleva che come prima ci pratticasse. Non vi pare egli, signore mie e voi signori, che la moglie l’avesse bene acconcio e saputolo galantemente farselo suo? Ma poi che egli cosi voleva, non fu meraviglia se gli amanti si seppero dare buono tempo.