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NOVELLA XXI (XXIl) 247 ¡n qualche modo faceva la vendetta. Questi si innamorò de la moglie di uno suo compagno, gentiluomo del medesimo luoco, che mirabilemente de la caccia si dilettava, e tutto il giorno era a cavallo, ora con cani e ora con falconi. De la moglie di costui essendo il compagno fora eli modo innamorato, e tutto ¡1 di in casa dimesticamente da ogni ora praticando, ebbe in diverse volte agio di manifestare a la donna il suo amore ; e si acconciamente le seppe isporre il fatto suo, che in poco tempo acquistò l’amor di lei, e cominciarono amorosamente a trastullarsi insieme con piacere grandissimo di tutte due le parti. Ma usando poco discretamente la dimestichezza loro, la madre del marito de la donna prese gran sospetto di loro, e cominciò minutamente a porvi l’occhio addosso, di modo che chiaramente si avide come i dui amanti amorosamente insieme si godevano, e a uno altro suo figliuolo uno giorno il fece vedere. Onde tutti dui di brigata ne avertirono il marito, dicendoli che sua moglie li faceva vergogna e che l’adultero era il suo compagno. Ma il buono uomo, cui la scaltrita moglie avea dato manicare di molto zafferano, aveva fatto si buono stomaco che non poteva credere male veruno de la moglie, né li poteva cadere ne l’animo che il suo compagno gli avesse mai fatto simile torto. Onde disse a la madre e al proprio fratello che si ingannavano, e che creduto già mai non averebbe si gran follia se con gli occhi propri veduta l’avesse, e che conosceva bene sua moglie non essere donna di cotale sorte. Cosi gli amanti perseveravano a buono giuoco a godersi insieme. Avenne uno di che il marito de la donna, volendo dopo desinare andare a la caccia, invitò il suo compagno se voleva andare seco. Egli, scusandosi, disse come avea certe faccende a fare e che non vi poteva ire. Onde il cacciatore andò con suoi cani fora a cacciar le lepri, e il suo compagno si ridusse in camera de l'amante per cacciare il diavolo in inferno. E cacciando tuttavia gagliardamente, ecco la suocera de la donna con l’altro figliuolo, che erano stati in aguato e veduto avevano l’adultero intrare dentro la camera, cominciàro picchiare a l’uscio e chiamar la donna per nome. Il giovane si retirò dietro le cortine del letto e la donna aperse l’uscio.