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NOVELLA XX (XXI) 243 con quei l°r0 atti a r‘dere Saturno, che mai non ride. Molti anco di quelli che altrimenti non erano vestiti di paramenti sacri, e avevano sentito quello malvagio e mordacissimo succhio, facevano il medesimo. Ma secondo che tutto il mondo rideva, la signora marchesana era quella che si disperava e smaniava, piena di fiero sdegno e di una grandissima ira. E tanto più arrabbiava, quanto che il Gonnella, che appresso le era, le diceva: — Signora mia, mirate colà: che vi pare di que’ visi che fanno li vostri devoti? vedete come quello vecchione si contorce, che pare proprio Laocoonte quando da li serpenti fu preso e con li figliuoli miseramente morso. Questi sono li frati vostri si esemplari. So che ora non tengono il collo torto, anzi mi pare che vogliano fare la moresca. — Cosi dava il giambo con acutissime e mordaci parole il Gonnella a la afflitta marchesana. A la fine, essendo necessario che seguitassero la processione, furono astretti ripigliare in mano tutte le loro cose sacre; il che fecero con grandissima difficultá. E tuttavia, caminando, facevano mille atti strani, si fieramente dal succhio erano pezzicati. Vennero poi li frati di san Domenico, li quali, compostamente e con le loro reliquie in mano passando, la processione seguirono senza far atto nessuno che uomo avesse potuto riprendere. Finita la processione, si parlò variamente di questa cosa e molti allegavano diverse ragioni. Chi attribuiva quelli si impetuosi movimenti e atti strani a rogna, chi a pidocchi e chi al troppo bere e mangiare, e chi a altre cagioni; ma nessuno ci fu che al vero si apponesse già mai. E chi averebbe saputo indovinarla se non chi causata l’avea? Onde dopo non molto il Gonnella divolgò la cosa. Ora tra il marchese e sua moglie ci fu una lunga contesa. Ella a modo veruno non se ne poteva dare pace, e tuttavia il marchese Nicolò e il Gonnella le davano la baia; di modo che la buona signora non avea più ardire di volere comparare li poveri frati menori a li domenichini. Nondimeno ella sempre perseverò ne la divozione loro M. (1) La novella non risponde interamente all'argomento: ma com’è, è tuttavia compiuta, che ha nell’ultima riga la sua conchiusionc [Ed.]. !