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IL BANDELLO

al magnifico e valoroso capitano regio

di cavalli liggeri

il signor

francesco bernardino vimercato

salute


Il vero amore che a infiniti segni avete dimonstrato portare a l’illustrissimo ed eccellentissimo signor Cesare Fregoso, cavaliero del sacro ordine regio e mio signore, e la benevolenza che per cortesia vostra meco usate, me vi rendeno ogni ora di piú in piú affezionato e desideroso che mi si offerisca occasione di potere in qualche parte farvi cognoscere quanto vi ami. E non mi trovando cosa di voi degna e del vostro valore, per ora vi mando questa novella, che il capitano Mauro da Novate in Moncalieri in una buona compagnia narrò. Accettate dunque questo picciolo dono, per ora, da chi di core vi ama, e state sano. NOVELLA XX (XXI) Piacevole beffa fatta in Ferrara dal Gonnella a’ frati menori e il gastigo che volevano darli, e come si liberò da le loro mani. Fu Nicolò da Este, marchese di Ferrara, molto affezionato a l’ordine osservante di santo Domenico, e fu quello che fondò il convento di Santa Maria dagli Angeli di esso ordine e provide loro onestamente del vivere e volle in la chiesa loro essere sepolto. Ebbe il marchese Nicolò in le seconde nozze per moglie una figliuola del signor Carlo Malatesta di Cesena, che sovra modo amava li frati menori, e ogni di ella al marito si sforzava persuadere che il bene che faceva a li domenichini facesse a’ frati menori; ma il marchese non le volea intendere. Il Gonnella teneva col marchese. Ed essendo la festa del Corpo di Cristo assai vicina, disse a la marchesana: — Signora, il di del Corpus Domini voi conoscerete quai siano piú esemplari, M. Bandello, Novelle. x6