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NOVELLA XV (XVt) 217 10 con la grazia di Dio in Toscana ho fondati, ove troverete alcuni buoni romiti. Non mancherete confortarli e esortarli a perseverare di bene in meglio e non rallentare in modo alcuno 11 santo proposito di servire al nostro signore Iddio. Voi dopo ritornerete qui, ove attenderete con diligenza adunare degli altri romiti e ogni di aumentare il loco e li servi di Dio. — Dati alcuni altri ordini, il santo duca con grandissima divozione si confessò e prese tutti li santi sagramenti de là Chiesa, e il di seguente rese l’anima al suo Criatore. Concorse miracolosamente tutta la contrada a li funerali del santo uomo e le esequie solennissimamente si fecero. Fu poi da la Chiesa, provati li miracoli, canonizzato. Medesimamente Alberto visse cosi santamente che a la fine meritò ancora egli ascendere in cielo. Il testamento di esso duca Guglielmo fu eseguito, perciò che Lodovico giovane, figliuolo di Lodovico sesto, cognominato Crasso, prese per moglie Leonora, primiera figliuola del duca; ma poi, che sarebbe troppo lungo a dire, la repudiò. Non fu mai da nessuno re di Francia fatto più felice matrimonio di questo, né per lo contrario fu già mai divorzio alcuno più dannoso di questo commesso, perciò che, rimaritandosi Leonora nel re d’Inghilterra, fu cagione de le crudelissime guerre che tanti e tanti anni la Francia afflissero.