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NOVELLA XIV (XV) 203 non molto dopo la vedova dormire, rientrò più volte in possesso de li beni de la maritata, macinando; e cosi destramente macinò che l’una non si accorse de l’altra già mai. Onde le donne assai liete e contente, come fu giorno, si levarono. La maritata poi una sera, cenando col marito e con lo scolare, disse al marito che le era stato narrato da una sua vicina quanto a lei era successo, ma cambiò li nomi de lo scolare e de la vedovella; e sovente con lo scolare, ridendo, diceva che la vedovella era una gran dormigliona. Ma lo scolare, che sapeva come la cosa stava, avea gran piacere di avere in quello modo le due donne trattate. .

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