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IL BANDELLO
a la illustre e gentilissima eroina
la signora
clara vesconte e pusterla
salute
Venne non è molto da Roma a Milano il dotto messer Marco Antonio Casanuova, per andare a Como a vedere li suoi propinqui, perciò, se ben egli nacque in Roma e fu criato de la magnanima casa Colonna, il padre suo nondimeno era cittadino comasco. Egli.in Milano fu molto accarezzato da tutti quei che de le buone lettere si dilettavano, per l’arguzia e soavitá de li suoi epigrammi. Ma fra gli altri che di continovo li tenne compagnia fu il nostro dotto messer Geronimo Cittadino. Egli uno giorno lo condusse in casa vostra a visitarvi. Voi, che giá per chiara fama lo conoscevate, lo raccoglieste con quella singolare umanitá con cui séte solita tutti che a voi vengono ricevere, ma sovra tutti i vertuosi e a le muse consacrati. Si ritrovò allora con voi il gentilissimo e di ogni sorta di scienza adornato messer Marco Antonio da la Torre, gentiluomo veronese, ma per antica origine disceso da la nobilissima famiglia de li Torriani, che lungo tempo con gli avi vostri Vesconti del principato di questa cittá e di tutta Lombardia combatterono, seguendo tra loro alcune sanguinose battaglie. Ora, dopo le accoglienze da voi e dal Torre a esso Casanuova fatte, dopo molti ragionamenti fatti, si intrò a parlare di una mischia fatta dagli scolari in Pavia contra gli sbirri del podestá. E da la commessa questione, che il Torre come seguisse, senza troppi proemi, narrò, egli disse una piacevole novella avenuta in Pavia a uno scolare. Essendo dopo