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NOVELLA VI (VII) '5i questo cineiglione a tutti tiene compagnia; onde il più del tempo si trova ebro, e dice poi le maggiori pappolate del mondo. Ma dove sono io trascorso a parlare di questo mal netto porco ubriaco, che non merita che di lui.in cosi onorato luogo si parli se non come di Pilato nel Credo? Vi dico adunque che non è se non ben fatto a sapere la utilità che il buono vino moderatamente bevuto reca agli uomini, e per lo contrario quanto danno fa ogni volta che l'uomo lo beve o for di modo o guasto, perciò che in l'uno e l’altro modo infinitamente nuoce. Né questa è colpa del vino, che in sé è mirabilemente giovevole a li corpi nostri; ma il male proviene dagli uomini che non si sanno governare. Chi non sa che il buono vino maturo, chiaro e odorato, è uno liquore soavissimo, vero sostenimento de la vita umana, rigeneratore degli spiriti, rallegratore del core e restauratore potente e efficacissimo di tutte le vertuti e azioni corporali? Guardate al nome de l’arbuscello che produce questo sacro liquore. Egli pure si chiama « vite », perché nel vero egli dona la vita a l’uomo. Si dice anco ne la Sacra scrittura che il vino moderatamente bevuto è la esultazione de l’anima e del corpo, e che de li medesimi il sobrio bere è la sanità. Tutto questo ci dice il Sapiente. Ora per queste lodi attribuite al vino pare che il commune proverbio che si dice: che « il vino è il latte de li vecchi », sia ragionevolemente detto, perciò che siccome il latte nodrisce tutti li piccioli fanciulli, cosi pare che ne la età senile e decrepita sia il perfetto vino la norritura e mantenimento de la vecchiezza. Avete inteso la utilità che si cava dal vino, senza che di quello agli uomini e anco agli animali si fanno molte salutifere medicine. Ma guardino bene questi cinciglioni ubriachi, che non si mettano in capo avere da ogni ora il bicchiero in mano e a la bocca. Sappiano che ogni estremo ordinariamente è vizioso e nocivo; che sempre io ho detto che il vino vuole essere con misura bevuto e con onesto temperamento. Odano ciò che dicono le sacre lettere. Non è egli scritto che molti più il troppo mangiare e bere ne ha morti, che non ha fatto il coltello? Non dice egli il Sapiente che il vino fa apostatare gli uomini saggi? e che esso vino è criato