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146 PARTE QUARTA questo conviene che per ogni modo questo publico e schierato omicida mora per mano di uno ribaldo manigoldo. E quale al mondo più infame manigoldo di me può trovarsi? O cieco Amore, 10 grandemente ti ho offeso, essendo stato cosi trascurato ne l'ampio tuo amoroso regno, onde tu non vuole equità alcuna che tu mi porgi soccorso, come a quella fatto hai che la tua legge fedelmente ha servata, non essendo onesto che io con si bella morte finisca i giorni miei. Degno adunque è che io con le proprie mani cacci questa scelerata anima fora di questo corpo. — Con queste parole egli depose il corpo de la donna su il letto e, preso il suo pugnale che a lato avea, si diede una mortale ferita nel petto, e subito riprese in braccio il morto corpo de la sua donna. La damisella, veduto questo, cominciò come forsennata gridare: — Aita, aita! — Il duca, udito il grido, ' corse in camera, e trovata quella coppia di amanti in tal maniera, si sforzò levar Carlo; ma indarno vi si affaticava. E sentendosi Carlo scuotere e conosciuto il duca a la voce, voltata alquanto verso lui la testa, con interrotte parole languidamente disse: — Eccovi, signore mio, a che termine, la mia lingua e la vostra, la mia cara consorte e me hanno condotto. Dio ve lo perdoni, e perdoni anco a me li peccati miei, ché io dolente senza fine me ne chiamo in colpa. — Il duca, volendo pure rilevare Carlo, in quello istante lo vide cadere boccone sovra la sua donna e quivi restare morto. Inteso poi da la damisella il successo del tutto, dinanzi a li corpi degli infelici amanti postosi con amarissime lagrime in genocchioni, e baciando loro 11 viso, più volte chiese loro perdono. Indi cavato il pugnale sanguinoso fora del petto di Carlo, se ne intrò in sala tutto furioso ove la duchessa gioiosamente danzava, pensando essersi contra Carlo e la dama del Verziero vendicata. Egli, col pugnale a lei accostatosi, furiosamente: — Malvagia e rea donna — le disse, — non vi ricorda egli che prendeste il segreto che vi dissi su la fede vostra? — E cosi dicendo con alcune pugnalate la ammazzò. Tutta la compagnia, che in sala a la festa era, restò smarrita, e quasi credevano il duca essere divenuto pazzo. Ma egli, accennando che si tacesse, narrò loro la pietosa istoria