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120 PARTE QUARTA Borgogna. Quindi potranno e uomini e donne imparare a non sottoporre cosi sfrenatamente il collo al giogo periglioso d’amore che di modo restino incatenati che, volendo poi èssere liberi, non possano l'intricato laccio a lor voglia disciogliere e anco romperlo. Dico adunque che in Borgogna, quando che tutta intieramente era da uno prencipe amministrata, fu uno generoso duca che aveva una assai bella donna per moglie, che, essendo la prima moglie morta, ne le seconde nozze sposò, la quale fu da lui sommamente amata, non conoscendo a pieno le condizioni di quella, che, essendo poco vertuosa, scaltritamente celava la sua perversa natura. Aveva il duca in corte per suo molto favorito uno gentiluomo, vertuoso e dotato di tutte quelle buone parti che a fare uno perfetto cortegiano si ricercano, di modo che per li suoi castigati costumi e cortese e gentilissima natura era da’ piccioli e grandi amato e riverito. 11 duca, che da picciolo fanciullo l’avea allevato e nodrito, per le sue ottime qualità molto l'amava, e conoscendolo di sangue nobilissimo, ma de li beni de la fortuna poco ricco, gli aveva fatto del bene assai e donatogli alcune castella, fidandosi di lui in ogni affare come di se stesso proprio, in ogni faccenda sua seco consigliandosi e sempre ritrovando il suo consiglio savio e buono. Ora la nova duchessa, non si contentando degli abbracciamenti del duca, desiosa ritrovare uno che meglio le scotesse talora il pelliccione, e non avendo rispetto al grado ove era e a l’amore e ottime demostrazioni che il marito le faceva tutto il di, avendo più e più volte posti gli occhi addosso al vertuoso giovane, che Carlo si chiamava, e quello essendole fora di misura piaciuto, si per' la beltà che in lui fioriva e altresì per le buone e lodevoli parti che in lui vedeva, oltra il devere e ogni convenevolezza, non considerando l’onore suo né del marito, che era si alto prencipe, fieramente di Carlo si accese. Né si poteva saziare di rimirarlo ogni volta che in destro le veniva, che era cento volte il giorno, perciò che egli mai non si levava dal lato del prencipe, che di perfetto core serviva e come uno dio terreno onorava. Non ardiva ella parlarli di amore, ma si sforzava con gli occhi e amorosi sospiri farlo capace de l’ardente