Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
NOVELLA LUI 451 Milano fra Bernardino da Siena, in quei tempi predicatore famosissimo, che poi fu da la santa madre Chiesa nel numero dei santi collocato; e perché era d’età già vecchio ed appo tutti in openione d'esser, come era, uomo santissimo, tutta la città concorreva ai suoi sermoni, di modo che in breve acquistò appo grandi e piccioli credito grandissimo. Tomasone non lasciava giorno che non l’andasse a udire; ed avendolo sentito dodici o più sermoni, deliberò, veggendo che non predicava contra gli usurai, andarlo a visitare, e v’andò. Era Tomasone un uomo di venerabile presenza e autorità e vestiva molto civilmente. Fra Bernardino, visitato da costui, lo raccolse amorevolmente e con lui entrò in onesti e santi ragionamenti, essendosi posti a sedere. Tomasone faceva da ser Ciappelletto e si mostrava tutto religioso e zelante de l’onor di Dio e de la salute de l’anime. Onde, dopo molti ragionamenti, egli al santo frate in questo modo parlò: — Padre riverendo, tutti noi milanesi abbiamo un infinito obligo al nostro Redentore messer Giesu Cristo, che abbia inspirato la vostra santissima religione a mandarvi in questa nostra città a predicare, perciò che mediante la grazia del Salvatore io spero che le vostre predicazioni faranno bonissimo frutto e saranno cagione d’emendare la mala vita di molti, che vivono discorrettamente. Regnano in questa nostra città dei vizi e peccati assai, ma più che vizio alcuno che ci sia, v'è il maladetto peccato de l’abominevole usura, e molti ci sono che altro mestiero non fanno. Io, mosso da carità, ve l’ho voluto dire, a ciò che nei vostri fruttuosi sermoni possiate talora riprender questo scelerato vizio e diradicarlo da questa città. — Il santo uomo, che altrimenti non conosceva chi fosse Tomasone e buono e leale gentiluomo lo giudicava, lo ringraziò assai ed essortò a perseverare in buon proposito. Poi cominciò ferventissimamente a predicare contra il vizio de l’usura, di maniera che in tutte le prediche altro mai non faceva che biasimare e riprendere chi prestava ad usura; il che agli auditori non poco di fastidio generava. Onde, essendo da alcuni uomini da bene visitato, fu avvertito che non s’affaticasse tanto contra gli usurai, ma seguitasse il suo solito modo di predicare.