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4o6 PARTE TERZA altro male non pensò, sali in solaro ed aiutò a metter il sacco in spalla al contadino, che lo portò a basso, ove la donna, che sapeva del ballo fatto, volle alquanto ristorar il giovine de la fatica e gli diede un bicchiero di buon vino a bere, e lasciollo andare. Stava su le possessioni il contadino di messer Salmone da Vimercàto, gentiluomo molto ricco ed onorato, che è marito de la signora Ippolita Sanseverina. Come il contadino fu partito, se n’andò a la casa di messer Salmone, ove quasi ogni di veniva, recando da le possessioni ora una cosa, or un'altra. E ragionando con alcuni servidori di casa, mostrò loro i mozzenighi guadagnati e disse il modo con che acquistati gli aveva. La cosa fu detta a messer Salmone. Egli più compitamente dal contadino saper la volle, che il tutto minutamente gli narrò. Messer Salmone, che è gentiluomo piacevole, non ebbe mai bene fin che non disse tutta l'istoria al magnifico podestà di Crema, nostro gentiluomo veneziano, il quale nel vero aveva un poco del tondo e, come voi lombardi costumate di noi dire, teneva del bergamasco in magna quantitate. Quando il podestà, il cui nome non voglio per ora dire, intese questa comedia, non si puoté contenere che non desse la baia al contestabile, di maniera ch'egli ne fu a gran romore con la moglie. Ma ella, negando il vero e facendo buon volto, seppe cosi fare che gli fece credere che queste erano ciancie che Babone ed Anteo avevano per male- voglienza levate, perciò che ella non gli voleva dar orecchie; e tanto disse che il buon contestabile non dava orecchie al podestà, lasciandolo dire ciò che voleva. Avvenne indi a pochi giorni che, essendo il podestà in sala con la moglie ed altre gentildonne, vi si trovò anco messer Salmone. Ed in quel tempo la signora Ippolita moglie di messer Salmone mandò una tazza di bellissime pesche duracine a la magnifica podestaressa, e mandolle per mano del contadino del grosso tincone. Come messer Salmone lo vide, subito disse al podestà : — Magnifico messere, eccovi il compagno che ha fornito la greca del contestabile de la porta d’Ombriano. — Il podestà, non avendo riguardo a la moglie ed altre donne che seco erano, comandò al contadino che devesse narrare il fatto come era stato. Egli, che altra lingua