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IL BANDELLO

al molto magnifico signore

il signor

gasparo maino


Aveva il signor Prospero Colonna l’ultima volta che in Lombardia venne, ove anco passò a meglior vita, tra molti gentiluomini che in corte teneva, un catelano, giovine di grazioso e liberal aspetto e molto prode de la persona, il quale da tutti era chiamato il signor Valenza. Ora quel di che il signor Lucio Scipione Attellano, compagno ed amico vostro singolare, fece quel suntuoso e luculliano pasto al detto signor Prospero con altri signori e donne di Milano, essendo ne l’ora del merigge un drappello di belle e piacevoli donne con alcuni cortesi giovini a l’ombra dentro il giardino, e narrandosi di molte cose, il signor Valenza, che era di brigata con loro, narrò un atto molto ardito e segnalato che don Giovanni Emanuel fece in Ispagna a la presenza de la sempre memoranda reina Isabella. E perché voi quel di non vi trovaste a questo pasto, perché eravate in Ietto con febre terzana, la novella che il signor Valenza raccontò, essendo da me stata scritta, vi mando e dono, a ciò voi anco di quella giornata e dei suoi piaceri siate, leggendola, participevole. Ché se l’infermitá vi levò di poter partecipare dei cibi, non vi leverá giá ella che voi non gustiate quei piaceri che l’anime gentili cibano. Curate di sanarvi.