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NOVELLA XXIX maggior di San Petronio che mai a nessuno manifesterete ciò che io farò pc-r voi, e che vi dia l'animo fare quanto vi dirò, io vi prometto mettervi la vostra donna a lato e far talmente che da voi mai non si partirà se non tanto quanto vorrete voi. Né vi paia, questo, grande od-incredibil cosa, perché io l’ho provato per me e per amici miei da sette volte in su. Tutto è che bisogna esser segreto, ché qualche volta non andasse a le orecchie de l'inquisitore di San Domenico, ché secondo che nel tempo del signor Giovanni Bentivoglio colui che alora era inquesitore fece ardere la Cimerà, cosi farebbe adesso quest’altro a noi; perciò che questo incantesmo, ché per via d'incantagioni bisogna procedere, che io con esso voi intendo per vostro profitto fare, io l’imparai da una persona a la quale la Cimerà, vivendo, l’aveva insegnato. — Il buono scolare, che veramente amava, diede quella intiera e ferma fede a le parole di messer Simone, che averebbe dato a le più verisimili e certe cose che si fossero potute dire. Il perché, ringraziandolo infinitamente ed offerendosi per suo schiavo in catena, s'offerse a giurare su l'ostia consacrata, non che suso un altare, che cosa che udisse o vedesse non ridirebbe a chi si sia già mai. Messer Simone, veggendo che l’augello era in gabbia, si deliberò di pigliarsi e dar gran piacere agli altri suoi compagni e prendersi la maggior berta del mondo di costui. E non essendo alora tempo de le lezioni né di studio, senza dir parola a nessuno, se n’andò con lui a la chiesa di San Petronio e, non v’essendo persona, fece che giurò con le maggiori essecrazioni del mondo ciò che volle. Fatto questo, si mise a passeggiare seco in chiesa e gli disse: — Io non so persona, che mi avesse indutto a far quello che io per voi farò, se non voi, tanto è lo sviscerato amore che vi porto e la compassione che io v’ho; perciò che la quaresima passata io promisi al frate, quando io mi confessai, che mai più non m’intrometterei in cose di incantesimi, avendomi egli affermato che io commetteria un gravissimo peccato. Ma trovisi mò chi gliele attenda. Ora vi dico che questo incantesimo non si può fare se non s’hanno alcune cose, le quali bisogna che di sua mano prenda colui per lo quale l’incantamento si fa. E queste