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304 PARTE TERZA de’ turchi, il papa cominciò a far predicare la crociata contra gli infideli a ricuperazione di Otranto; e cosi per tutta Italia ad altro non si attendeva che a predicare e bandire la croce contra i nemici de la fede. E perché la cosa era di grandissima importanza, il papa elesse molti famosi predicatori di varie religioni a questo mestiero, tra i quali ci fu frate Michele Carcano, gentiluomo milanese, de l'ordine di san Francesco, di quelli che portano i zoccoli. Egli era cosi grasso e corpulento che non più fra Michele, ma frate Michelaccio da tutti era chiamato. Fu dunque per commessione di papa Sisto mandato a Firenze a predicare la santa crociata; il quale cominciò le sue prediche, disponendo quella città a prender l’arme in favore non solamente del re Ferrando ma di tutta la cristianità, e che non guardassero che avessero guerra con quel re, che le sue genti aveva rivocatè, ma che lo facessero per amore del ben com- muue, perciò che se i turchi ottenevano quella città di Otranto, averebbero in breve soggiogato tutto quel regno e poi sarebbero venuti in quel di Roma e di Toscana. Un giorno adunque che era tutta Firenze a la predica e con somma attenzione era il sermone del padre ascoltato, egli cominciò a discorrere per la varietà dei tormenti che i turchi dànno a’ cristiani, e diceva; — Fiorentini miei, quando i turchi pigliano una città per forza, non pensate che perdonino a età né a sesso. Egli non rispettano nessuno; tutti menano a filo di spada e fanno le maggiori crudeltà del mondo. Se prenderanno questa città d'accordio, se vi lasceranno vivere, vorranno tutte le vostre possessioni per loro e tutti voi per ¡schiavi, e mai non cessaranno fin che non v’abbiano fatto tutti rinegare il santo battesimo. Pigliaranno i vostri fanciulli piccioli e li circoncideranno come fanno i giudei, e se voi averete ardimento di contradire v’impaleranno. Le vostre figliuole non saranno ne le vostre braccia sicure, perciò che le piglieranno per ¡schiave e loro femine. Nostro signore Dio ci guardi da le lor mani ! E che pensate voi che farebbero a me, che predico contra loro? Guai a me, guai a me, se io capitassi a le lor mani ! — E replicando questo una e due volte in quel fervore di dire, e dicendo: — E a te che farebbero, frate