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138 PARTE TERZA di molti accidenti che impensatamente agli uomini accadeno: quivi si ritrovò Odoardo Fernelich da Londra, mercadante, il quale narrò il pietoso caso si come voi leggendolo intenderete. State sano. NOVELLA III Un giovine si marita in una semplicissima fanciulla che la seconda notte al marito tagliò via il piombino e i perpendicoli. Molti accidenti occorrono tutto il di in vari luoghi, i quali quando si sanno riempiono gli animi nostri di compassione e di stupore, come non è molto in Londra mia patria avvenne. Era in Londra un giovine chiamato Tomaso, il quale, per la morte del padre e de la madre essendo rimaso assai ricco, deliberò di maritarsi. Onde dopo praticate per gli amici e parenti suoi diverse pratiche, ritrovarono una fanciulla d’anni quindeci in sedeci, nata d’onesti parenti, a Tomaso di roba e di sangue uguale, la quale era cosi bella e cosi ben costumata come giovane che in Londra alora si trovasse. Ma, che che se ne fosse cagione, era ella fuor di misura tanto sempliciotta, per non dire sciocca, quanto da persona imaginar si possa. E questo le era per giudicio mio avvenuto per esser stata nudrita purissimamente, senza veruna pratica né conversazione con persona, contra il generai costume di tutta Londra e de l’isola nostra d’Inghilterra, ove s’usa che le figliuole da marito vanno a banchetti e feste e conversano con questi e con quelli, e si rendono avvedute e prontissime a risponder saggiamente quando sono di ciò che si voglia dagli uomini e dagli amanti loro richieste. Questa di cui ora vi parlo fu nudrita da una sua vecchia, che le narrava mille fole e le dava ad intendere le maggior pappolate del mondo, come si suol fare a’ piccioli fanciulli quando si dà loro da le vecchie a credere che le donne gravide gridano nel partorire, perché si taglia loro sotto le ascelle la carne per cavarne fuor la creatura che nasce. Questa adunque, clic Isabetta aveva nome, fu per moglie data con infelici auspici a Tomaso, il quale, vedutala tanto bella, molto se ne rallegrava. Si fecero