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NOVELLA li 135 e la farò venir per l'uscio da la parte di dietro al giardino, e non sarà veduta da persona. Ma io vi avviso che ella vende care le sue mercadanzie, e non vorrà uscir di casa che non abbia in mano una coppia di ducati. — Udendp questo, il dottore, che poco misurava le sue forze, rispose al calabrese: — Per questo non restare, ché io ti darò un doppio ducato, di quelli che hanno la testa del nostro signor Giovanni. —Né diede troppo d’indugio a la cosa, ma corso a la cassa prese i danari e al calabrese gli diede, e gli disse: — Tu sai che dimane io non leggerò: vedi condurla del modo che detto mi hai. — Partissi lo scolare e, trovata la donna, le disse: — Io vo’ domatina a buon’ora tu venga a la tal casa per trastullar il mio maestro. Egli è vecchio, e bisognerà che negli faccia vezzi. Io dopo ti pagherò cortesemente e tanto che ti contenterai. — Ella era donna da vettura e per un carlino si dava a chi ne voleva, e lo scolare faceva pensiero, come fece, di darle tre carlini e godersi il resto del doppione. Messer lo dottore, in aspettando l’ora di trovarsi con la giovane, non capiva ne la pelle e tutto gongolava. Secondo l’ordine dato, condusse il calabrese la giovane al dottore, che in Ietto l’aspettava. Entrò ella, poi che fu spogliata, nel letto ed, abbracciando il dottore, quello basciò e ribasciò mille volte, facendogli altri vezzi pur assai a fine che messer Mazza si svegliasse. Si sforzava anco egli di risvegliarlo, ma il poltrone non levò la testa già mai, del che messer lo dottore arrabbiava. La donna, consolandolo, attendeva a fargli carezze. Ma veggendo che il tutto era indarno,"gli disse: — Messere, non vi tribolate per ora. Io verrò bene de l'altre volte che sarete meglio disposto. Tra questo mezzo io vi do per conseglio che apparate a mente il Magnificat. E’vi gioverà assai. — Che diavolo— disse il dottore — vuol dir cotesto Magnificati Io l’apparai fin da giovine. — Credolo — rispose ella; — ma non sapete voi che ai vespri, come s’intuona il Magtiificat, che tutti si levano in piedi e si discoprono la testa? Bisogna che a questo dormiglione voi insegnate a far il medesimo. — E cosi levatasi, la donna si parti. Onde, i miei signori, si vede esser vero il proverbio che dice: « Colui che asino è e cervo esser si crede, al saltar del fosso se n’avvede ». .