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NOVELLA I 129 l’ultimo proponimento di morir tacendo, a ciò che non infamasse in morte quella che tanto in vita aveva amata. E con questo pensiero si lasciò portare a la venerabile chiesa di San Cataldo, che è dei frati predicatori. Mentre che sovra il corpo si cantavano i soliti mortuari, la cassa fu dentro la sepoltura deposta in un canto, perciò che la sepoltura era assai grande. Dopoi fu messo dentro il corpo de la donna. E perché già era notte oscura, non fu altramente il buco del sepolcro con calce turato, ma solamente fu la pietra di sopra messa, volendo poi la matina acconciarla come è costume. Sentendosi il povero Pandolfo esser sepellito, il quale mai non s’era, da che ne la cassa si chiuse, mosso, si volle metter su un gallone e, con le mani toccando, trovò certe cose, in tela avviluppate, esser nc la cassa; ma non volle cercare ciò che si fosse, attendendo ad acconciarsi di maniera che con men doglia che fosse possibile si morisse. Aveva, come si è detto, la cassa certi spiragli; ma perché il sepolcro era mal turato, ancora che un poco d’aria entrasse, nondimeno egli sentiva ingrossarsi il fiato, ed il puzzo v’era grande di quello umido de la sepoltura. Ora Iddio, più pietoso verso Pandolfo che egli di se stesso stato non era, a la salute di lui in questo modo provide. Aveva un nipote del marito de la morta donna inteso da la fante come tutte le preziose cose di quella erano ne la cassa che con lei deveva sepellirsi. Il perché dopo finiti i funerali, trovò dui suoi compagni e loro scoperse quanto intendeva di fare, i quali dissero che erano presti ad accompagnarlo; onde d’una pezza innanzi che i frati levassero a maturino, ebbero modo d’entrare nel convento e poi ne la chiesa, ove entrati e trovato che la pietra sovra il buco non era fermata, quella di leggero dal suo luogo smossero. Questo sentendo Pandolfo, che era mezzo soffocato, e dirittamente ima- ginandosi il fatto come stava, si confortò tutto. Levata via la pietra, il nipote del marito con uno dei compagni entrò ne la sepoltura e con certi ingegni che recati avevano subito la cassa apersero. Come Pandolfo senti la chiavatura rotta, saltò con gran furore su, scotendosi con fierezza e urlando stranamente, di maniera che i dui giovini che erano dentro entrati si gettarono M. Bandello, Novelle.