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76 PARTE SECONDA

che era giovine molto galante e cercava di far piacer a tutti, generalmente ciascuno l’amava. Ora non seppe egli mai tanto fare né tanto affaticarsi che ella mai gli mostrasse buon viso, del che egli ne viveva molto di mala voglia, come quello che ogni suo amore aveva in lei messo, senza la quale non era cosa al mondo di cui gli calesse. Ritrovandosi il Ventimiglia in cosi penoso stato, ebbe modo di scriverle una lettera che averia mosso a pietà i sassi, e quella le mandò segretissimamente, e a bocca anco le fece dir molte buone parole. Ma il tutto fu buttato via, perciò che la signora Lionora non volle la lettera accettare né udire l’ambasciata, anzi per l’avenire s’asteneva assai d’andar a le feste. Ed in vero diffidi cosa è a conoscer il cervello e l’appetito di molte donne, le quali nobilissimamente nasciute, gentilmente nodrite, altamente maritate e da nobilissimi e vertuosi giovini vagheggiate, scherniti i mariti, sprezzati gli amanti e dietro le spalle gittato l’onore, spesse fiate a uomini d’infima sorte si sottomettono, a vilissimi servi talora si dànno in preda. Altre poi ci sono che saranno da dui gentiluomini amate, dei quali uno sarà vertuoso e bello e con ogni modestia, per non far accorger la gente, farà tutto quello che deve far un innamorato che sia gentil e segreto; l’altro pur che abbia il suo intento, de l’onor de la donna non si curando, attenderà se non al suo piacere, sarà presontuoso, poco fedele, ciarlatore e maldicente: e nondimeno elle, lasciato il primo che è da bene, prenderanno il secondo, dal quale altro che biasimo non acquistano. Che diremo di queste cotali? Nel vero, se fosse lecito dir mal de le donne, io so ben ciò che ne direi; ma non si potrebbe far senza accusar il sesso loro, dal quale par che siano inclinate al peggio. Or che diremo di quelle che, da vertuoso e gentil amante unicamente amate e servite, quello fuggono e in preda a tale si dànno che chiaramente conoscono esser de l’amor d’altra irretito, anzi che per ogni contrada de la città dà del capo, non si contentando d’una ma volendone quante può ingannare? Né crediate che io parli al vento, ché quando bisognasse venir ai particolari io vi farei stupire. Ma torniamo a l’istoria nostra. La signora dunque Lionora che con uno sguardo, senza