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68 PARTE SECONDA ti sia? E tu da me sempre onorando padre, come figliuola mi potrai chiamare né nata riconoscermi del sangue tuo, se i santi ed onestissimi costumi, che appo te e la santissima mia madre ne !a mia fanciullezza apparai, più esser in me non vedi? Come potranno questi altri per parente tenermi, poi che cosi infelicemente la mia onestà ho perduta e dai miei avi son tanto tralignata? Ahi misera me! come averò ardire i miei figliuoli più riguardare, se il ventre ove essi furono generati è stato da lo scelerato adultero oppresso? Ma che sarà di me se di quello sceleratissimo tiranno lo sparso seme, in me gettate le radici, a far il frutto venisse? Sosterrò io di starmi in vita fin che d’un figliuolo di cosi superbo e vizioso uomo come è Sesto divenga madre? E come potrai tu, marito mio, solTerire che in casa tua nasca un figliuolo d’un tuo cosi crudo e fiero nemico? Tu sopporterai vederti innanzi agli occhi un figliuolo di Sesto Tarqui- nio, tanto più a te odioso quanto egli di me per adulterio sarà nasciuto? 11 perché, marito mio, lasciami seguir il mio animo, che giustamente mi dispone a pigliar quella punizione che si deve, e non mi voler a la memoria ridurre né metter innanzi agli occhi il chiaro splendore de la mia vita passata, ché tutto quello che io in tanti anni affaticata mi sono, onestamente vivendo, d’acquistare, in una notte per gli adulterati abbracciamenti è ito in fumo. Lassa me, che credendo io in casa un amico e parente ricevere, ho un fierissimo nemico, un assassino, un corruttore dei casti e geniali letti ricevuto! E come saria mai possibile che io più allegramente viver potessi? Il disio che io aveva d’acquistarmi il pregio e titolo d’onestà m’ha fatto bersaglio di cosi vituperosa ingiuria, ché non la mia bellezza, se in me beltà si truova, ha cercato il libidinoso giovine godere, ma ha voluto la castità e pudicizia mia rubarmi e tonni quello che né per fatica né per oro più si può ricuperare. E se la continenzia mia cosi fatto frutto ha riportato, perché resta l’adulterio impunito? Voglio io forse mettermi nel numero di quelle che per ogni picciol prezzo a ciascuno vendono il corpo loro? Come potrà mai, misera me! l'animo mio puro e castissimo con queste macchiate e stuprate membra starsi e con loro aver commerzio?