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5» PARTE SECONDA questa disputa ciò che ne dice santo Agostino nel suo dotto libro de la Città di Dìo, di modo che si faceva un fatto d’arme. Ma voi avete col venir vostro levato via ogni romore. Vi piacerà adunque, poi che qui séte, dirne il parer vostro. Il che credo io che narrando tutta l’istoria come fu, ma ornandola con quelle cose verisimili che vi pareranno a proposito, più di leggero e con più sodisfacimento di noi altri farete. — Si voleva il Castiglione scusare, ma non gli essendo da lei ammessa cosa che per fuggir questo carco dicesse, a dir si dispose e narrò quanto in questa mia novella leggerete. La quale avendo alora scritta e adesso volendola por nel numero de l’altre mie novelle, ho pensato non ci esser persona a cui meglio donar la potessi che a voi. Al vostro adunque onorato nome quella intitolo e consacro, rendendomi certo che vi debbia esser cara, come sempre aver care le cose mie avete dimostrato, ben che del mio nulla ci sia, essendo io semplice recitatore di quanto il gentile, dotto e facondo Castiglione disse. Spero ben tosto darvi del mio: il libro de le mie stanze, tutto composto in vostra lode, ove vederete come io mi sforzo a farvi immortale. Ma se al mio volere mancano le forze, averò almeno fatta al mondo nota la volontà che ho, che le vostre divine doti siano celebrate. State sana. NOVELLA XXI Sesto Tarquinio sforza Lucrezia ed è cacciato da Roma col padre e fratelli e condannato a perpetuo essilio. Luzio Tarquinio, eccellentissima madama, poi che volete ch’io corra questo arringo, quello, dico, che per i suoi cattivi costumi fu da’ romani cognominato « superbo », fu re di Roma, ultimo dei sette che dopo Romolo regnarono. Ebbe costui tre figliuoli maschi, Tito, Aronte e Sesto Tarquini, il quale essendo desideroso, come ordinariamente sono tutti i prencipi, di aggrandir lo stato, bandi la guerra a dosso agli ardeatini e pose il campo a torno ad Ardea, e tra gli altri figliuoli suoi ci era anco Sesto Tarquinio. Durando questo assedio, Collatino marito de la tanto lodata Lucrezia romana ebbe un giorno seco a desinare, tra