Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
54 PARTE SECONDA potersele liberamente scoprire, perciò ch’ella più d’ogn’altra gli era piacciuta, parendogli terreno da la sua vanga. La Bertolina che aveva anzi che no un pochetto de la scempia, cominciò con il prete a domesticarsi, parendole che le fosse di gran favore che egli cosi scherzevolmente la proverbiasse, il che veggendo il sere, s'avvisò d’andar più avanti con qualche motto. Ma ella che oltra Tesser semplicetta teneva assai de la grossolana, non intendeva gli arguti e coperti motti del messere, di modo che egli stava molto in dubio se deveva apertamente dirle il suo bisogno o no. In questo scorseno qualche di fin che venne la quadragesima, non si sapendo il buon prete risolvere a tacere o dire. Venuta la quadragesima, egli ai suoi popolani fece un grandissimo romor in capo: che non tardassero fin a la settimana santa a confessarsi ma cominciassero a buon’ora. E ciò che pensato aveva gli venne fatto, perché la Bertolina sul principio de la quadragesima si venne a confessare. Il buon domine, secondo che deveva attender ad udir la confessione di lei e far T ufficio di santo sacerdote, poi che ella gli ebbe detti i suoi peccati, cominciò ad entrar sul suo amore ed apertamente a domandarle ciò che tanto gli amanti mostrano desiderare. La giovane, la quale non era perciò la più accorta del mondo, mostrandosi alquanto ritrosetta, gli diceva: — Oimè, messere, voi mi devereste garrire se io attendessi a queste pratiche, e voi volete peccar con esso meco? Io intendo che gli è troppo gran male, e che le femine che son amorose dei frati e preti, quando sono poi a l’altro mondo, diventano cavalle del diavolo. — Tu sei una pazzerella — disse il buon prete. — Coteste sono favole che sogliono narrar le vecchie sul fuocolare e non sanno punto ciò che si dicano. Pensi tu ch’io non sia cosi uomo di carne e d’ossa come tuo marito? Io ho tutto ciò che tuo marito ha, eccetto che mi mancano alquanti capelli sul capo. Non metter mente a le ciancie altrui. Fa’ pur quello che io ti dico, ché faremo le cose nostre si celatamente che non si risaperà già mai ed averemo il miglior tempo del mondo. — Insomma egli seppe si ben cicalare che ella gli promise dopo pasqua far tutto ciò che a lui piacesse. Mentre che durò la quadragesima, egli ogni festa