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NOVELLA XLIV 479 suo ma occupò alcune castella del nemici, e di tal maniera si fece poderoso che appo il re crebbe in grandissimo credito. In quei medesimi giorni che don Giovanni ricuperò il suo stato, si fece la giornata tra gli alamanni e franzesi, ne la quale dopo lungo combattere, i franzesi ebbero la peggiore, e vi fu ucciso il lor capitano generale, che era, come s’è detto, il duca di Savoia. Aveva già il re d’Inghilterra avuta la nuova de la liberazione de la sorella, di cui aveva mostrata una allegrezza infinita, non tanto per la liberazione di quella quanto che s’era trovata innocente, e per un suo gentiluomo, che a lei mandato fu da lui, seco se n'era rallegrato. Udita poi la morte del duca, mise ad ordine un’onorata. compagnia e mandò a pigliar la sorella e la fece condurre in Inghilterra, con animo perciò di rimaritarla; e fin che si trovasse partito a lei conveniente, le diede in governo una sua figliuola di sedici in dice- sette anni, la quale già era in pratica di dar per moglie al figliuolo primogenito del re di Spagna, che oggidì si suol nomare il prencipe di Spagna. Avendo poi inteso il re d'Inghilterra il modo de la liberazione de la sorella e trovato che ella non sapeva chi fosse il suo campione, le promise, se mai saper poteva chi fosse il liberatore, di rimeritarlo come meritava. Del medesimo animo era la duchessa, la quale altro desiderio al mondo maggior non aveva che poter conoscer il suo campione e, quanto per lei si potesse, onorarlo e rimeritarlo, e per lo contrario far ogni opera per far ammazzar don Giovanni, che riputava esser il più ingrato uomo che mai fosse nato; ed in questo pensiero era ogni ora fitta. Si conchiuse la pratica di fare il matrimonio de la figliuola del re d’Inghilterra con il prence di Spagna; il perché il padre del prence fece una scielta de’ primi gentiluomini di Spagna e fece lor capo don Giovanni, con carta di procura a sposar a nome del prence la figliuola del re inglese, e gli mandò in Inghilterra. Il re, intesa la venuta di cosi nobil compagnia, gli raccolse tutti molto onoratamente. Come la duchessa vide don Giovanni, grandemente si turbò e non volle, quando andò a far riverenza a la prencipessa, esser presente, ma si ritirò in una camera, tutta piena di sdegno, dicendo tra