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46S PARTE SECONDA struggendo come cera a! fuoco ed altro non desidera che trovarsi a le strette teco. Ma ella fa come tutte le donne generalmente fanno, che ancora che bramino una cosa, vogliono per Io più esser pregate ed hanno piacer grandissimo che gli uomini le ingannino, a ciò paia che con astuzia o forza siano tirate a darsi in preda ai lor innamorati. E quando elle amano un giovine e a lungo andare conoscono che non sia avveduto e audace, se ne sdegnano e volgono il lor amore altrove. Io, nipote mio, ti parlo per isperienza: perciò credi a me e fa’ quanto ti dico. Io vo’ che questa sera, quando tu vederai il commodo, che tu ti appiatti sotto i! letto de la duchessa e quivi dimori sino a le sette ore de la notte, perché alora ella sarà nel primo sonno sepolta e le sue donne dormiranno tutte. Alora ti leverai chetamente ed accostatoti al letto, le porrai la mano sul petto e pian piano le dirai chi tu sei. Io so ciò che ti dico e non ti parlo al vento. Ella, come ti conosca, ti farà entrar seco nel Ietto e goderai a tuo piacere cosi nobil donna. Io per me mi terrei beato se fossi in luogo tuo. — Credette il semplice giovine a lo zio, forse pensando che quello per commessione de la duchessa gli parlasse. E chi sarebbe stato che ad uno zio carnale creduto non avesse, veggendolo parlare si assicuratamente? Fece adunque il giovinetto secondo il malvagio conseglio del ribaldo e traditore zio, e presa l’oportu- nità, si nascose sotto il letto. La duchessa là circa le cinque ore si corcò. Il malvagio e disleale conte, come furono toccate le sei ore, non aspettando l’ora che al nipote prefissa aveva, a ciò che il tradimento non si discoprisse, presi alquanti de la guardia del castello e tre consiglieri, perché ciascuno come a luogotenente del loro signore gli ubidiva, e poteva entrare ed uscir di castello ogni volta che voleva, se n’andò a la camera de la duchessa, senza manifestar a nessuno ciò che far intendesse. E picchiato fortemente a l'uscio che aperto fu, entrò dentro con molti lumi e con quelli de la guardia armati. Aveva egli uno stocco nudo in mano. Si meravigliò grandemente la sbigottita duchessa di questo atto e non sapeva che dirsi, quando lo sceleratissimo conte fece cavar di sotto il letto il proprio suo carnai nipote, e prima che il povero giovine potesse dir pur una parola, a ciò che