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42 PARTE SECONDA più volentieri. Or che peccato è egli il bere? Maggior peccato credo io che facesse mio marito, clic nel botticino innacquava quel poco vino che ci era, a pericolo di guastarmi lo stomaco ed anco la botte, perché sempre sentiva un poco del legno. Né ti creder ch’egli ne volesse gustar gocciola. Egli se n’andava a desinare e a cena a casa di suo padrone, a mangiar di buon capponi e starne, ed io restava con un poco di carne di bue o di pecora e con il vino troppo innacquato. — Mentre che queste e mille altre sciocchezze, che troppo lungo sarebbe a raccontare, la donna come imbriaca tra sé diceva, ecco che Matteo cominciò a sonar la lira e cantarvi dentro. Il che sentendo ella — Lodato sia Iddio — disse — che io sono in paradiso, ove sento che gli angeli suonano e cantano. Io diceva bene che io non aveva peccato d’andar a l’inferno. — E dicendo questo, diede una volta per la farina e di nuovo s’addormentò. Ora stato il bresciano col compar Alessio buona pezza dopo il desinare a ragionar seco e sentir la lira, partirono poi di casa e se n’andarono verso la piazza dei Signori. Né guari quivi si dimorò a ragionare, che il buon bresciano, trovate sue scusa- zioni, ne venne a casa e, andato ove era la moglie, aperse la finestra e, dato di piedi ne l’arca, disse: — Dormi tu ancora? olà, che venga fuoco dal cielo che t’arda. — La donna si risvegliò e tutta sonnacchiosa disse: — O marito mio, séte voi venuto meco in paradiso? — Mai si, bestiaccia che tu sei — rispose egli, ed aperta l’arca, le fece veder il paradiso ove dimorava. Eveggendola divenuta mugnaia, ancor che irato fosse, non puoté contenersi che non ridesse. Tuttavia molto agramente la ripigliò e le disse molte ingiurie, chiamandola porca ed imbriaca-, e che ogni modo un di le romperebbe le braccia ed il capo. Ella tutta infarinata uscendo de l’arca, non si cambiò punto del suo vivere, ma attese a mangiar di sotto e di sopra e bere altresì più che mai, parendole impossibile il viver altrimenti. E cosi intendo che oggidì fa, perciò che il lupo cangia il pelo ma non muta natura. !1 bestionaccio del bresciano se ne va in qua ed in là per l’Italia e pensa che la moglie debbia vivere, non le lasciando il modo, se la misera non se lo guadagna con le cose sue.