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43° PARTE SECONDA piacer da voi non mi bisogna usar quelle cerimonie di parole che farei ricercando alcuni stranieri, verrò al fatto. — Quivi dal capo fin al fine narrò loro tutta l’istoria del suo amore e l’orrendo caso occorso a la moglie, la quale aveva ridotto ne la casa del suo comito. Soggiunse poi che fussero contenti che egli conducesse in casa loro la moglie e che la tenessero fin che il matrimonio si facesse manifesto, non sapendo egli ove per alora potesse più onorata e fidatamente collocarla che ne le mani loro. Restarono Lionardo e la moglie pieni di estrema meraviglia udendo lo strano e periglioso caso avvenuto a la cognata, parendo loro che favole se gli narrassero; ma assicurati il fatto esser come udito avevano, molto volentieri accettarono l'impresa del governo de la cognata; onde di brigata montati in gondola, se n’andarono a casa del comito a pigliar Elena e la condussero in casa di Lionardo. Ma che diremo noi de la sconsolata balia? Ella, sapendo Gerardo esser tornato, non ardiva presentategli innanzi, tanto era il dolore de la perdita de la sua Elena. Non passarono molti di dopo il ritorno di Gerardo che suo padre cominciò a parlarli di volerlo maritare; ma egli sempre si scusò con dire che era giovine "e che ancor tempo non era di legarsi a lo stretto nodo del matrimonio, e che gli pareva onesto di goder in libertà la sua gioventù, come esso suo padre fatto aveva, il quale quando si maritò era di molto più tempo di lui. Passarono alquanti giorni tra questi contrasti del padre e del figliuolo, e Gerardo quasi ogni notte se n’andava a godersi la moglie. Sapeva messer Paolo come il figliuolo quasi per l’ordinario dormiva fuor di casa, ma non sapendo dove, dubitava che, d’alcuna cortegiana o altra cattiva femina avendo pratica, non curasse di maritarsi. Per levarsi questo sospetto, ed anco che in effetto essendo veglio desiderava vederlo maritato, un di a sé chiamatolo in questa forma gli parlò: — Gerardo, molte volte t’ho parlato di darti moglie e tu mai non ti sei voluto risolvere a compiacermi. Ora perché io vo'questa consolazione, prima ch’io mora, di vederti maritato, dimmi se tu sei per compiacermi o no, a ciò clic io mi possa risolver di quanto averò a lare. Se tu vuoi moglie, di questo ti compiacerò io, mentre