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4io PARTE SECONDA si insperato ed orrido spettacolo la balia ed Elena smarrite, ed lina fante che con Elena era in corte, cominciarono piangendo a chieder aita. Elena, tratta da non so che, se gli gittò piagnendo a dosso, ma la prudente balia tantosto la fece levar via ed a mezza scala entrar in una camera. Poi postasi a torno a Gerardo e dimenandolo e stropicciandolo, il chiamava per nome, e veg- gendo che nulla rispondeva, da la fantesca aitata, lo tirò dentro e chiuse l’uscio. Amava la balia lo svenuto giovine come quella che del proprio latte nodrito l’aveva, e per l’occorso caso sentiva dolore inestimabile; per questo dirottamente piagneva. Messer Pietro che in casa era ed altri de la famiglia, udito il sospiroso pianto de la dolente balia, corsero giù. Volle messer Pietro intender che accidente fosse stato questo, a cui la balia puntal- mente il tutto narrò. Egli, che cortese e pietoso gentiluomo era, fece soavemente levare il giovine e portar di sopra, ponendolo sovra un ricco letto, ove usata ogni paterna cura in aita di quello e veggendo che rimedio nessuno non giovava, deliberò farlo condurre in casa di messer Paolo, padre del giovine. E postolo in gondola e' fatto passar il canale, mandò un discreto messo insieme con la balia ad accompagnare Gerardo e al padre di lui far intender il caso come era occorso. Messer Paolo, inteso l’accidente e veduto il figliuolo che morto pareva, quasi che vinto da l’estremo dolore, poco mancò che egli anco non ¡svenisse. Ma quai fossero le lagrime che sparse e i pietosi lamenti che fece, pensilo ciascuno che un carissimo figliuolo si vedesse a quel modo innanzi, ché ancora che egli avesse una figliuola già maritata, nondimeno egli riputava Gerardo unico figliuolo e quello sommamente amava. Con pianti adunque del padre, de la madre e di tutti quei di casa, fu l’afflitto giovine portato ne la sua camera e corcato nel letto. Quivi venuti alcuni medici ed uno speziale ben pratico, attesero con ogni diligenza con vari argomenti a rivocar gli smarriti spiriti vitali che il giovine abbandonar cercavano. Cosi dopo molte fatiche, tanto fecero che Gerardo cominciò a respirare e a poco a poco riaversi, e come puoté la lingua snodare cosi balbettando diceva: — Balia, balia. — Ella che quivi era gli rispondeva: — Figliuol mio, io son qui;