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NOVELLA XI.I 409 giovine quel camino, né mai gli veniva fatto di veder Elena se non il di de la festa, perciò che la fanciulla, non essendo ancora in lei destato amore, riputava i giorni del lavorare non esser convenevoli al suo gioco. Gerardo, che ardentissima- niente amava, viveva in pessima contentezza, non ritrovando via di veder la sua innamorata e meno di poterle con parole o lettere manifestar il suo amore. E cosi ardendo e struggendosi senza prò, quando la festa la vedeva, con quei megliori atti che poteva s’ingegnava di scoprirle quelle fiamme che si acerbamente lo struggevano; ma ella poco di simili atti intendeva. Nondimeno a lungo andare sentiva nel core piacer non picciolo veggendo Gerardo, ed averia voluto che egli venti volte l’ora si fosse lasciato vedere, ma il di de la festa solamente. Per questo, per non esser nei giorni festivi da le compagne disturbata e più contentandosi de la vista di Gerardo che del gioco de la « forfetta », cominciò or con una scusa or con altra a distorsi da la compagnia de le quattro sorelle. Essendo la cosa in questi termini, avvenne che un di andando Io sconsolato amante a piè per la via di terra o « fondamenta », come a Vinegia dir si costuma, vide la balia d’Elena, che prima era stata balia di lui, voler entrar in casa d’essa Elena e picchiar a la porta. Egli alquanto lontano da lei la cominciò a domandare: — Balia, balia! — ma per il picchiare che ella a l’uscio faceva, nulla del chiamare del giovine sentiva; onde essendo aperta la porta, ella entrò dentro. S’affrettava il giovine pur di giunger la balia prima che entrasse in casa, e la chiamava tuttavia. Ella volendo chiuder la porta, voltatasi indietro, vide Gerardo che tanto non s'era saputo studiare di menar i piedi, che fosse giunto si tosto come ella fatto aveva; il perché ritenutasi di serrar la porta, attese il giovine, il quale subito vi giunse. Come egli fu sul soglio de la porta e quivi nel cortile scòrse esser Elena che per alcuni servigi era scesa a basso, o fosse la soverchia allegrezza che ebbe di vedersele vicino o per ¡svenimento che gli occupasse il core o che che se ne fosse la cagione, di tal maniera svenne e andò in angoscia che tramortito cadé in terra, e cosi in faccia divenne pallido che proprio rassembrava un corpo morto. A questo