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4o6 PARTE SECONDA de le parole commoveno gli essempi e di ciò che si parla fanno indubitata fede, egli mi piace, in acconcio di questo, narrarvi un’istoria ne la inclita città di Vinegia avvenuta. Dico adunque che in quella si trovarono dui gentiluomini, come per i publici documenti del severo magistrato degli avvocatori del commune fin oggidì si può vedere, i quali, dei beni de la fortuna abondevoli, avevano i lor palazzi sovra il Canal grande quasi dirimpetto a l’uno l’altro. Il padrone de l’uno si chiamava messer Paolo, il quale aveva moglie con una figliuola ed un figliuolo, senza più, che Gerardo era detto. L'altro gentiluomo era chiamato messer Pietro, che d'una sua moglie altri figliuoli non si trovava, eccetto una sola fanciulla di tredeci in quattordeci anni, il cui nome fu Elena, che fuor d'ogni credenza era bellissima e ogni di crescendo in età mirabilissimamente le sue native bellezze accresceva. Gerardo, che aveva circa venti anni, teneva pratica amorosa molto stretta con la moglie d’un barbiere, la quale era assai appariscente e piacevole, e quasi ogni di con il suo fante montava in gondola e passava il Canale, entrando in un canal piccolo che radeva la casa del padre d’Elena, e sotto le finestre d’essa casa se ne passava, facendo il suo solito viaggio. Ora avvenne, come spesso accadeno le disgrazie quando meno s’aspettano, che la madre d’Elena infermò ed in breve tempo con dolor grandissimo del marito e de l’unica figliuola se ne mori. Abitava da l'altra banda del piccolo canale per ¡scontro la casa di messer Pietro un gentiluomo con moglie e quattro figliuole femine. Messer Pietro che sommamente desiderava tener la figliuola allegra con onesta compagnia, passate alcune settimane dopo la morte de la moglie, mandò la balia, che in casa teneva ed aveva dato il latte ad Elena, a pregar il padre de le quattro figliuole che si contentasse che il giorno de la festa quelle andassero a star di brigata e trastullarsi con Elena; al che il cortese gentiluomo acconsenti. E cosi quasi ogni festa molto volentieri ed agevolmente le quattro sorelle entravano in casa d’Elena, perciò che, senza esser vedute, per la porta de l'acqua se n'entravano in gondola, ed allungandola scendevano ne la porta de l’acqua de la casa di messer Pietro, che era per ¡scontro a la loro. Facevano